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Palazzina Scano

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Palazzina Scano
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macrocategoria
Descrizione

Il progetto, venne realizzato nel 1933 in seguito ad alcune modifiche riguardanti la decorazione esterna. Questo edificio è la prima opera di edilizia privata interamente in cemento armato di Cagliari. La palazzina fonde alla perfezione lo stile moderno con quello dell'Art Déco. In notevole evidenza una lastra di cemento collocata sopra l'ingresso che ritrae animali epici in corsa. Nella parte superiore dell'edificio vi sono tre lunghi archi che cingono le finestre con balaustre impreziosite a motivi marinareschi e quattro vasi, addossati al cornicione che circoscrive il primo piano.

Indirizzo
Corso Vittorio Emanuele II, 404
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Palazzina Scano

Palazzina Scano

Corso Vittorio Emanuele II, 404

Fascia età
Fuori Cagliari
No
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Palazzina Scano

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Palazzina Lixi

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Palazzina Lixi
Categoria/Sottocategoria
macrocategoria
Descrizione

La palazzina, che prende il nome dal progettista e proprietario, l'ingegnere Gaetano Lixi Delogu, è molto rinomata per la decorazione esterna eseguita da Francesco Ciusa, ripristinata fedelmente nel dopoguerra dopo essere stata danneggiata dai bombardamenti del 1943. I lavori di costruzione iniziano nel 1932 e si concludono dopo un anno. Ben visibile in tutta la palazzina è l'uso del colore, eseguito combinando abilmente verniciatura e pietra rosa. Francesco Ciusa contribuì ai lavori, occupandosi del disegno, delle rifiniture e delle decorazioni esterne. Tra le sue opere ricordiamo infatti l'intonaco rosa, e i bassorilievi che riproducono caravelle e fontane. particolarmente raffinate. La decorazione più significativa è la testa della Gorgona Rondanini realizzata durante la ricostruzione delle parti distrutte dal bombardamento del 1943.

Indirizzo
Via Paoli, 22
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Palazzina Lixi

Palazzina Lixi

Via Paoli, 22

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Palazzina Lixi

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Palazzata di via Roma

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Palazzata di via Roma
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Descrizione

I palazzi hanno rimpiazzato le fortificazioni, già fondate sui bastioni di Sant'Agostino (odierno incrocio con largo Carlo Felice) e della darsena (ad angolo con il viale Regina Margherita) demoliti nel 1863. La Palazzata è formata da costruzioni porticate che si distinguono per l'accostamento di stili decorativi diversi tra loro come quelli rinascimentale e liberty.

Nel 1870, via Roma era chiamata via San Francesco al molo, ed era costituita da una serie di piccole case a pian terreno e primo piano abitate da famiglie di operai e da gente di mare. Una fila di case era situata anche a ridosso dei bastioni del molo. Si trattava di case popolari  i  cui piani bassi erano occupati da piccoli negozi o da trattorie popolari. La realizzazione del porto, fu preceduta dalla demolizione delle case contigue al molo nel 1881.

Nell'area in cui venne edificata la Rinascente, vi era lo stabile del cinema Iris, e  alcune grandi fabbriche, in seguito trasferite alla periferia della città. Alla Rinascente seguono i palazzi porticati che costituiscono la Palazzata: i palazzi Magnini costruiti tra il 1894 e il 1895 accanto alla via Baylle, il palazzo Putzu-Spano datato anni Trenta, il palazzo Garzia edificato tra il 1894 e il 1905 delimitato dalla via Napoli e dalla via Barcellona, il palazzo Leone-Manca eretto tra il 1924 e il 1934 e sede del cinema Olympia. Segue il palazzo Devoto costruito nel 1870 e affiancato alla chiesa di San Francesco di Paola e il palazzo Vascellari-Beretta, situato tra la Via Lepanto e la via Concezione. Completano la Palazzata, il palazzo del Consiglio Regionale, il palazzo Ravenna risalente al 1910 e il palazzo INA edificato negli anni cinquanta del secolo scorso, che ha preso il posto del palazzo Zamberletti distrutto dai bombardamenti del 1943.

Indirizzo
Via Roma
Poligono GEO

Palazzata di via Roma

Palazzata di via Roma

Via Roma

Fascia età
Fuori Cagliari
No
Quartiere
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Palazzata di via Roma

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Orto dei Cappuccini

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Orto dei Cappuccini
Categoria/Sottocategoria
macrocategoria
prezzi
Descrizione
Ingresso Libero
orari
chiusura
Giorno/i di apertura
dalle
07:00 am
alle
07:00 pm
Giorno da
Giorno a
Descrizione
Gennaio/Marzo
in data singola
No
chiusura
Giorno/i di apertura
dalle
06:00 am
alle
08:30 pm
Giorno da
Giorno a
Descrizione
Aprile/Maggio
in data singola
No
chiusura
Giorno/i di apertura
dalle
06:00 am
alle
09:30 pm
Giorno da
Giorno a
Descrizione
Giugno/Luglio
in data singola
No
chiusura
Giorno/i di apertura
dalle
06:00 am
alle
09:00 pm
Giorno da
Giorno a
Descrizione
Agosto
in data singola
No
chiusura
Giorno/i di apertura
dalle
06:00 am
alle
08:30 pm
Giorno da
Giorno a
Descrizione
Settembre
in data singola
No
chiusura
Giorno/i di apertura
dalle
06:00 am
alle
07:30 pm
Giorno da
Giorno a
Descrizione
Ottobre
in data singola
No
chiusura
Giorno/i di apertura
dalle
07:00 am
alle
07:00 pm
Giorno da
Giorno a
Descrizione
Novembre
in data singola
No
chiusura
Giorno/i di apertura
dalle
07:00 am
alle
06:30 pm
Giorno da
Giorno a
Descrizione
Dicembre
in data singola
No
Descrizione

L'Orto dei Cappuccini fu realizzato nel 1595 sulla collina ad ovest dell’Anfiteatro romano. Il Convento dei frati possedeva una vasta estensione di terreno adibita ad orto per la coltura delle piante officinali, al cui interno si trovavano alcune antiche cisterne di epoca romana.
Da vico I Merello si accede nella vasta area denominata “Orto dei Cappuccini”. Dal 1595, i frati Cappuccini avevano fondato sulla collina ad ovest dell’Anfiteatro il loro primo convento sardo, dotato di un vasto terreno adibito ad orto, ed inglobando nei loro terreni alcune antiche cisterne. Il convento crebbe rapidamente, al punto che, nel 1649, includeva ben 65 celle per i frati, oltre alle cucine e al refettorio. La presenza di un lanificio, di un infermeria e di un vasto orto per la coltura delle piante officinali, era reso possibile solo grazie alla disponibilità di una grande quantità d’acqua, garantita soprattutto dalla presenza di un pozzo dentro al quale, grazie ad una complessa opera di canalizzazione idrica, confluiva l'acqua piovana. Il padre cappuccino Giorgio Aleo, autore di una famosa “Storia Cronologica di Sardegna” riferisce una notizia relativa alla pestilenza cagliaritana del 1656, che probabilmente riguarda il cisternone dell’Orto dei Cappuccini. L’Aleo scrive infatti che negli ultimi giorni di maggio del 1656 la mortalità a Cagliari era diventata così elevata, che non vi erano “fossori” a sufficienza per seppellire i morti. Di fronte al crescente numero di cadaveri insepolti il magistrato di sanità decise allora di far “tumulare” i morti in pozzi e cisterne: ed i morti del quartiere di Castello finirono “in un antico cisternone vicino ai Cappuccini”.
Nell'orto dei cappuccini, ora di proprietà comunale, si aprono varie monumentali cisterne scavate nella roccia calcarea, per lungo tempo attribuite a periodo punico. Si tratta, invece, di cave di blocchi aperte forse nel I-II secolo d.C., per la costruzione del vicino anfiteatro romano. Esse furono adibite a cisterne solo in un secondo tempo, una volta impermeabilizzate con il cocciopesto (un intonaco di calce mista a cocci triturati). La più ampia poteva contenere fino a un milione di litri d'acqua piovana, proveniente dall'anfiteatro attraverso un lungo cunicolo sotterraneo ancora percorribile. Varie prospezioni effettuate nel 1997 da Gruppo Speleologico Specus hanno consentito di appurare che la cavità subì già in passato un ulteriore riadattamento a carcere, come testimoniano le numerose anelle osservabili lungo le pareti, destinate al fissaggio delle catene. In corrispondenza di una di queste è stato scoperto un importante graffito paleocristiano, forse risalente agli inizi del IV secolo d.C. Si tratterebbe, secondo un'ipotesi, di un'immagine simbolica della Navicula Petri, la nave della chiesa, con l'albero della vela costituito da una croce monogrammatica e sul ponte i dodici Apostoli, "pescatori di uomini", schematicamente rappresentati nel salpare la rete. L'autore andrebbe probabilmente individuato in uno sconosciuto martire cristiano, detenuto prima di essere ucciso forse nei giochi dell'anfiteatro.

Indirizzo
Viale Merello, 59
Risorse multimediali
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/sites/default/files/file_img_cagliari/Orto_dei_Cappuccini7_d5.jpg
/sites/default/files/file_img_cagliari/Orto_dei_Cappuccini25_d5.jpg
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Orto dei Cappuccini

Orto dei Cappuccini

Viale Merello, 59

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Oratorio del Santissimo Crocifisso

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Oratorio del Santissimo Crocifisso
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macrocategoria
Descrizione

Edificata tra il 1665 e il 1667 in stile barocco, è sede dell'Arciconfraternita del Santissimo Crocifisso, attiva nell'organizzazione dei riti della Settimana Santa.

L'oratorio del Santissimo Crocifisso è una chiesa del quartiere Villanova, si affaccia su piazza San Giacomo e risulta adiacente alla chiesa omonima. Il piccolo tempio, in stile barocco, venne eretto nella seconda metà del Seicento sopra un edificio preesistente. La facciata è divisa in due specchi e su ciascuno specchio si apre un portale. All'interno spicca un maestoso altare maggiore in legno dorato e sono custodite anche le statue settecentesche, "Is Misterius", opera di Antonio Lonis e utilizzate nelle processioni della Pasqua. 

Indirizzo
Piazza San Giacomo
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Oratorio del Santissimo Crocifisso

Oratorio del Santissimo Crocifisso

Piazza San Giacomo

Fascia età
Fuori Cagliari
No
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Oratorio del Santissimo Crocifisso

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Nuovo Borgo Sant'Elia

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Nuovo Borgo Sant'Elia
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macrocategoria
Descrizione

Negli anni Settanta accanto al Borgo Sant'Elia è stata costruita un'area nuova, lungo la via Schiavazzi, a breve distanza dall'omonimo stadio.

Il quartiere Sant'Elia, il più meridionale della città, si estende a ridosso di un'area paludosa, vicino al faro omonimo. In passato era l'antico borgo dei pescatori. A partire dagli anni Settanta la zona è stata oggetto di un processo di sviluppo urbanistico che ha portato alla costruzione di nuovi alloggi popolari, il complesso del Favero, formato da quattordici blocchi collocati intorno a tre piazze. Fu realizzato anche lo stadio per sostituire il vecchio Amsicora. 

Indirizzo
Nuovo Borgo Sant'Elia
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Nuovo Borgo Sant'Elia

Nuovo Borgo Sant'Elia

Nuovo Borgo Sant'Elia

Fascia età
Fuori Cagliari
No
Quartiere
usato per affollamento
No
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Comune
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Necropoli di Tuvixeddu

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Necropoli di Tuvixeddu
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prezzi
Descrizione
Ingresso Libero
orari
chiusura
Giorno/i di apertura
Descrizione
Gennaio/Marzo 06.00 - 21.00
in data singola
No
chiusura
Giorno/i di apertura
Descrizione
Aprile/Settembre 05.30 - 22.30
in data singola
No
chiusura
Giorno/i di apertura
Descrizione
Ottobre/Dicembre 06.30 - 22.00
in data singola
No
chiusura
Giorno/i di apertura
Descrizione
Aree cani: no. Accesso solo con guinzaglio.
in data singola
No
Descrizione

Numerose indagini archeologiche hanno documentato una continuità di frequentazione ed uso dell'area di Tuvixeddu dalla preistoria fino ai nostri giorni, con un'infinità di testimonianze: sepolture e corredi funebri, pitture parietali, letteratura e aneddoti popolari. Scavi clandestini, lavori edilizi e indagini condotte frettolosamente, tuttavia, hanno causato la perdita di informazioni e dati fondamentali per ricostruire la storia di questo sito.
La scoperta di reperti in selce ed ossidiana, databili tra il VI e il V millennio a.C. e rinvenuti tra la laguna di Santa Gilla e il vicino colle di Tuvixeddu, testimonia la presenza umana sin dal Neolitico Antico.
La necropoli fenicio-punica, la più vasta di tutto il bacino del Mediterraneo, si sviluppa tra il VI e il III secolo a.C., attraverso l'escavazione nella roccia calcarea di sepolture, prevalentemente del tipo a pozzo e con profondità variabile tra gli 8 e i 3 m, destinate a ospitare i defunti inumati. Il grande interesse archeologico della necropoli di Tuvixeddu risiede anche nella sua capacità di documentare, attraverso esempi rari in tutto il mondo punico, una tradizione di pittura parietale di matrice nord-africana.
Nelle pitture, datate tra il IV e III secolo a.C., sono rappresentati elementi decorativi floreali, come fregi di fiori di loto e palmette, ma anche serpenti urei, gorgoni, motivi geometrici. Di particolare rilievo la Tomba del Sid, dove la rappresentazione pittorica trova significative corrispondenze con l'omonima divinità sardo-punica venerata nel Tempio di Antas, e la Tomba dell'Ureo, impreziosita da un raffinato fregio pittorico in cui spicca la figura del serpente cobra alato. 
Nei secoli successivi, la necropoli fu ulteriormente ampliata alle pendici del colle, dove i Romani scavarono sepolture a camera, ad incinerazione e a fossa. Ci sono anche tombe monumentali appartenenti a personaggi illustri.
Nei secoli moderni, ed in particolare durante tutto il XIX secolo, l'area è stata utilizzata per scopi industriali e abitativi. La testimonianza più importante è data dal sistema di ville borghesi che cingono il colle di Tuvixeddu e la necropoli, come il bel caseggiato in stile Liberty della Villa Mulas (già Massa), risalente ai primi del '900.

Indirizzo
Via Falzarego
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Necropoli di Tuvixeddu

Necropoli di Tuvixeddu

Via Falzarego

Fascia età
Fuori Cagliari
No
usato per affollamento
No
da usare solo per eventi e percorsi
Off
Indirizzi email
uffveca@comune.cagliari.it
Comune
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Necropoli di Tuvixeddu

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Museo Ferroviario

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Museo Ferroviario
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prezzi
Descrizione
Ingresso Libero
orari
chiusura
Giorno/i di apertura
dalle
09:00 am
alle
12:00 pm
Giorno da
Giorno a
Descrizione
E' possibile visitare il museo anche nei giorni diversi dal sabato, previa prenotazione qualche giorno prima
in data singola
No
Descrizione

Il Museo Ferroviario, situato all'interno della stazione ferroviaria al centro della città, in via Sassari, con le sue numerosissime testimonianze rappresenta le più importanti fasi della storia delle ferrovie in Sardegna. Fu creato con lo scopo di offrire una testimonianza di archeologia industriale delle Ferrovie Reali Sarde fino ai giorni nostri.

I lavori della rete ferroviaria ebbero inizio nella seconda metà dell'ottocento, su progetto dell'ingegnere Benjamin Piercy, e portarono alla realizzazione di 400 km di rete a scartamento normale, alle quali si aggiunsero in seguito quelle a scartamento ridotto. Il museo, che raccoglie innumerevoli testimonianze della storia sarda delle ferrovie, espone svariato materiale, come fotografie d'epoca, un telegrafo delle Ferrovie Reali, macchinari, un modello funzionante della nave traghetto Gennargentu, lampade, orologi, strumenti di lavoro ferroviari. Il pezzo più interessante è, probabilmente, un salotto proveniente dal treno reale sardo, molto caratteristico, dotato di poltroncine realizzate appositamente per la statura del re Vittorio Emanuele III.

Indirizzo
Via Sassari, 24 - Presso Stazione Trenitalia
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Museo Ferroviario

Museo Ferroviario

Via Sassari, 24 - Presso Stazione Trenitalia

Fascia età
Fuori Cagliari
No
Quartiere
usato per affollamento
No
da usare solo per eventi e percorsi
Off
peso
telefoni
Indirizzi email
info@sardegnavapore.it
Comune
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Museo Ferroviario

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Museo dell'Arciconfraternita dei Genovesi

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Museo dell'Arciconfraternita dei Genovesi
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macrocategoria
prezzi
Descrizione
Offerta libera
orari
chiusura
Giorno/i di apertura
dalle
05:30 pm
alle
07:30 pm
Descrizione
Lunedì - mercoledì - venerdì
in data singola
No
Descrizione

Inaugurato nel 1999, il museo testimonia l'identità dei cittadini cagliaritani di origine genovese. Infatti, è situato nelle adiacenze della chiesa dedicata ai santi patroni del capoluogo ligure Giorgio e Caterina, costruita a spese dell'arciconfraternita, dopo la distruzione di quella storica durante i bombardamenti del 1943. Gli oggetti del corredo liturgico dell'antica chiesa, recuperati dalle macerie ad opera dei confratelli, sono ora custoditi ed esposti all'interno del museo. Tra i pezzi più pregiati figurano: la "Madonna della città", opera seicentesca di scuola genovese; "Cristo e Maria offrono il rosario ai frati domenicani" di Giovanni Bernardino Azzolino; la "Deposizione di Cristo", di Gioacchino Assereto; il gruppo ligneo della cassa processionale del "Martirio di Santa Caterina", realizzato da Giuseppe Anfosso; l'ostensorio in argento e rame dorato del '700 e la pianeta con le effigie dei Santi Giorgio e Caterina e lo stemma di Genova. L'arciconfraternita conserva inoltre un ricco archivio, contenente documenti a partire dal secolo XVI, tra i quali lo storico statuto scritto in italiano volgare.

Indirizzo
Via Gemelli, 2
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Museo dell'Arciconfraternita dei Genovesi

Museo dell'Arciconfraternita dei Genovesi

Via Gemelli, 2

Fascia età
Fuori Cagliari
No
Quartiere
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No
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Off
peso
telefoni
Indirizzi email
arciconf@tiscalinet.it
Comune
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Museo dell'Arciconfraternita dei Genovesi

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Museo del Tesoro di Sant'Eulalia - Mutseu

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Museo del Tesoro di Sant'Eulalia
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prezzi
prezzo
€5.00
Descrizione
Intero
prezzo
€2.50
Descrizione
Ridotto (bambini dai 6 anni, studenti fino ai 26 anni)
Descrizione
Gratuito per bambini fino a 6 anni e visitatori con disabilità
prezzo
€3.00
Descrizione
Ingresso donna dall'8 al 10 marzo 2024
orari
chiusura
Giorno/i di apertura
dalle
09:30 am
alle
01:00 pm
Giorno da
Giorno a
in data singola
No
chiusura
Giorno/i di apertura
dalle
03:30 pm
alle
06:30 pm
Giorno da
Giorno a
in data singola
No
Descrizione

Il museo è testimonianza della storia della Parrocchia di Sant'Eulalia, una delle più tradizionali di Cagliari e del quartiere della Marina, dove è ubicato.
Nelle sue sale espositive ospita una vasta raccolta di opere pittoriche e lignee, argenti, paramenti e un archivio storico.
Tra i dipinti si segnala l'Ecce Homo (olio su tela bifacciale), raffigurante Gesù flagellato, attribuito a Giovanni Bilevelt, pittore di origine fiamminga della prima metà del XVII secolo. Notevole, inoltre, la Madonna con Bambino, tavola trecentesca di scuola toscana.
Tra le opere lignee, oltre a manufatti sei-settecenteschi di intagliatori anonimi sardi e di botteghe napoletane, merita menzione la Madonna degli Abbandonati (ultimi decenni del '500).
La sala degli argenti raccoglie lampade, croci, calici, pissidi e ostensori commissionati dalla Congregazione del Santissimo Sacramento, alcuni in stile barocchetto ligure-piemontese, altri prodotti da botteghe sarde.
Rari paramenti, appartenuti a papi e arcivescovi, sono esposti in apposite teche e armadi. Provenienti da donazioni di nobili famiglie e congregazioni, sono ricchi di simbologie e di richiami alla storia sacra e di stemmi. Degna di nota è la Pianeta della Passione, databile alla metà del '600 e attribuibile a ricamatori liguri, raffigurante Gesù in due momenti, in preghiera nell'orto del Getzemani e nel Pretorio.
L'archivio è composto dalla documentazione parrocchiale e dai fondi provenienti dalle arciconfraternite del SS.mo Sacramento, del S. Sepolcro e di S. Lucia. Conserva pergamene, volumi, registri e carte, datati dalla metà del '500 fino ai primi decenni del '900, che testimoniano l'operato della chiesa e delle congregazioni in campo religioso, economico e sociale e i loro rapporti con gli abitanti della Marina.
Dal museo si accede alla sottostante area archeologica visitabile col medesimo biglietto d'ingresso.

Indirizzo
Vico del Collegio, 2
Poligono GEO

Museo del Tesoro di Sant'Eulalia - Mutseu

Museo del Tesoro di Sant'Eulalia - Mutseu

Vico del Collegio, 2

Fascia età
Fuori Cagliari
No
Quartiere
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No
da usare solo per eventi e percorsi
Off
peso
Indirizzi email
mutseu@tiscali.it
Comune
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Museo del Tesoro di Sant'Eulalia

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