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Lapide Commemorativa della Campagna Antimalarica

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Lapide Commemorativa della Campagna Antimalarica
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Agli inizi del ‘900 la malaria causava la morte di circa duemila persone all’anno in Sardegna. Tra il 1948 e il 1950 si svolse il “Sardinian Project”, la grande campagna contro le cause dell’endemica piaga della malaria condotta dall’ERLAAS (Ente regionale della lotta antianofelica) e finanziato tra gli altri dalla Fondazione Rockefeller (supervisione e direzione scientifica), dall’UNRRA (United Nations Relief and Rehabilitation Administration) e dall’ECA (Economic Cooperation Administration). Il progetto è stato realizzato in due fasi: nella prima l’obiettivo era distruggere le zanzare adulte; per questo, furono bonificate col DDT tutte le abitazioni, edifici pubblici, scuole, casolari e fienili, ponti, monumenti, nuraghi, domus de janas, pozzi minerari e cave, installazioni militari e grotte.

Nella seconda fase vennero impiegati migliaia di operai e tecnici nella ricerca delle larve della Anopheles Labranchiae, che, con aerei e squadre di disinfestatori a terra hanno irrorato corsi d’acqua e paludi e costruito canali di bonifica. L’esercito dell’ERLAAS era composto da 32 mila uomini, 200 automezzi e 4 aerei.                                                                                    

Presso l’Istituto Scolastico "Alberto Riva Villasanta”, in piazza Garibaldi, si trova a tutt’oggi il monumento in memoria dell’opera e del sacrificio di queste persone.

Indirizzo
Piazza Garibaldi c/o Ist. Scolastico "Alberto Riva Villasanta"
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Lapide Commemorativa della Campagna Antimalarica

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Piazza Garibaldi c/o Ist. Scolastico "Alberto Riva Villasanta"

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Lapide Commemorativa dell'omicidio Camarassa

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Lapide Commemorativa dell'Omicidio Camarassa
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Lapide posta a “perpetua nota di infamia” nei confronti dei nobili sardi coinvolti nell'assassinio del viceré spagnolo Don Emanuele Gomez de los Cobos, Marchese di Camarassa, assassinato in via dei Cavalieri (attuale via Canelles) il 21 Luglio 1668.

Il marchese di Camarassa fu assassinato a seguito di una congiura ad opera di un gruppo di nobili sardi contro la dominazione spagnola in Sardegna.

Crudele sorte toccò ai congiurati, una volta trovati colpevoli: fra loro, il marchese di Cea e il suo servo vennero torturati con la tecnica della ruota (pratica di tortura medievale in cui il condannato veniva legato su una ruota di legno davanti al pubblico che poteva osservare mentre il boia fratturava le ossa del malcapitato). Poi, le loro teste furono mozzate ed esposte sulle torri di San Pancrazio e dell’Elefante come monito, i loro beni confiscati e i terreni cosparsi di sale.

Nella casa da cui partirono i colpi di fucile, in via Canelles 32 a Cagliari, è murata la lapide che gli spagnoli eressero come ricordo della congiura. L'iscrizione è in lingua spagnola a caratteri capitali con abbellimenti nessi e tratti corsivi.

Indirizzo
Via Canelles, 42
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Lapide Commemorativa dell'omicidio Camarassa

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Via Canelles, 42

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Lapide Commemorativa del Campo di Via Pola

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Lapide in ricordo del luogo dove sorgeva il "Campo di Via Pola", sul cui terreno il Cagliari Calcio giocò per più di vent'anni, evolvendosi da compagine di livello regionale a società di valore nazionale in grado di conquistare infine lo Scudetto.

L'iscrizione  della lapide recita:

 A PERENNE RICORDO DELLE GESTA CALCISTICHE

 DEL CLUB SPORTIVO CAGLIARI CHE SU QUESTO

TERRENO DIVENUTO FAMOSO COME CAMPO DI VIA

POLA – DAL 1924 PER 25 ANNI DI COSTANTE

VOLONTÀ E GENEROSO IMPEGNO DI GIOCATORI

E DIRIGENTI LOCALI – SI EVOLSE DAI TORNEI

REGIONALI AI SUCCESSI DEI CAMPIONATI

NAZIONALI SINO A CONCLUDERE L'EPOCA

LEGGENDARIA CON LA CONQUISTA DEL MITICO

SCUDETTO DI CAMPIONE D'ITALIA

L'ASSOCIAZIONE EX CALCIATORI ROSSOBLU

Indirizzo
Via Pola
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Lapide Commemorativa del Campo di Via Pola

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Via Pola

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Lapide Commemorativa dei Fratelli Martini

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Il comune di Cagliari ha dedicato la via in cui nacque a Pietro Martini, importante storico, nel quartiere Castello e apposto una lapide dedicata alla memoria sua e dei suoi fratelli.

Martini fu Segretario di Stato della Sardegna, deputato, direttore della Biblioteca universitaria di Cagliari e ricercatore di storia proseguendo l’opera di Giuseppe Manno. È autore della “Biografia Sarda”, “Storia ecclesiastica di Sardegna”, “Storia di Sardegna dal 1799 al 1816” e “Compendio della storia di Sardegna” e alla sua morte, nel 1866, lasciò al Comune tutti i suoi libri che andarono così a formare la biblioteca civica cagliaritana.

Assieme ai fratelli Antonio, avvocato, e Michele, impiegato nei Regi Archivi, Pietro Martini fu l’animatore e il più assiduo redattore del periodico "Indicatore Sardo”, pubblicazione di stretta osservanza monarchico-assolutista.

Indirizzo
Via Pietro Martini, 16
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Lapide Commemorativa dei Fratelli Martini

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Via Pietro Martini, 16

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Lapide Commemorativa dei Ferrovieri Caduti

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Nel 1943, con l'Italia ancora in guerra al fianco della Germania nazista, la Sardegna e Cagliari divennero un rilevante obiettivo strategico per l'aviazione Alleata. Per le gravissime perdite materiali e soprattutto umane sopportate, il 12 maggio 1950 il Presidente della Repubblica Luigi Einaudi conferì alla città la medaglia d’oro al valore militare.
Ancora oggi, dai pochi filmati d'epoca, appare irreale lo scenario di morte e devastazione provocato dai bombardamenti in luoghi a noi familiari e cari.
Alle 12:55 di domenica 28 febbraio, ebbe inizio la terza e più sanguinosa delle incursioni su Cagliari. Nel corso di circa due ore, 85 aerei sganciarono 538 bombe per un ammontare di 123 tonnellate di esplosivo. Il Palazzo della Dogana e la Stazione delle Ferrovie dello Stato furono distrutti, gran parte della via Roma andò in rovina. Ormai inservibili a causa della mancanza di energia elettrica, le sirene non suonarono l'allarme e molte persone furono sorprese lontano dai rifugi: secondo le cifre ufficiali, ben 200 concittadini persero la vita, alcune centinaia d’altri furono feriti.

All’interno della stazione ferroviaria di Cagliari si trova la lapide celebrativa per i lavoratori deceduti. L'epigrafe commemorativa delle vittime recita:

 

A RICORDO DEL SACRIFICIO E MARTIRIO
DEI FERROVIERI DELLA SARDEGNA
CHE NELLE GUERRE E NEI BOMBARDAMENTI
FECERO OLOCAUSTO DELLA PROPRIA VITA
PERCHÉ LA PATRIA VIVESSE

Indirizzo
Via Sassari, 7/A - Interno Stazione Ferroviaria
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Lapide Commemorativa dei Ferrovieri Caduti

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Via Sassari, 7/A - Interno Stazione Ferroviaria

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Lapide Commemorativa 28 febbraio 1943

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Nel 1943, con l'Italia ancora in guerra al fianco della Germania nazista, la Sardegna e Cagliari divennero un rilevante obiettivo strategico per l'aviazione Alleata. Per le gravissime perdite materiali e soprattutto umane sopportate, il 12 maggio 1950 il Presidente della Repubblica Luigi Einaudi conferì alla città la medaglia d’oro al valore militare.
Ancora oggi, dai pochi filmati d'epoca, appare irreale lo scenario di morte e devastazione provocato dai bombardamenti in luoghi a noi familiari e cari.
Alle 12:55 di domenica 28 febbraio, ebbe inizio la terza e più sanguinosa delle incursioni su Cagliari. Nel corso di circa due ore, 85 aerei sganciarono 538 bombe per un ammontare di 123 tonnellate di esplosivo. Il Palazzo della Dogana e la Stazione delle Ferrovie dello Stato furono distrutti, gran parte della via Roma andò in rovina. Ormai inservibili a causa della mancanza di energia elettrica, le sirene non suonarono l'allarme e molte persone furono sorprese lontano dai rifugi: secondo le cifre ufficiali, ben 200 concittadini persero la vita, alcune centinaia d’altri furono feriti.

L'epigrafe commemorativa delle vittime, posta dalle associazioni d'arme nel 2003 recita:
 

DOMENICA 28 FEBBRAIO 1943

L'ATROCITÀ DELLA GUERRA SOTTOPOSE LA OPEROSA E PACIFICA CITTÀ DI CAGLIARI  A RIPETUTI DEVASTANTI BOMBARDAMENTI IN QUESTO LUOGO L'INCURSIONE AEREA NEMICA  ARRECÒ  ALLA NOSTRA NOBILE CITTÀ MORTE E DISTRUZIONE.

 A MEMORIA DELLE VITTIME INNOCENTI LE ASSOCIAZIONI D'ARMA POSERO IL 28 FEBBRAIO 2003

Indirizzo
Via Roma angolo Via Lepanto
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Lapide Commemorativa 28 febbraio 1943

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Via Roma angolo Via Lepanto

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Lapide Commemorativa 17 Febbraio 1943

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Nel 1943, con l'Italia ancora in guerra al fianco della Germania nazista, la Sardegna e Cagliari divennero un rilevante obiettivo strategico per l'aviazione Alleata. Per le gravissime perdite materiali e soprattutto umane sopportate, il 12 maggio 1950 il Presidente della Repubblica Luigi Einaudi conferì alla città la medaglia d’oro al valore militare.
Ancora oggi, dai pochi filmati d'epoca, appare irreale lo scenario di morte e devastazione provocato dai bombardamenti in luoghi a noi familiari e cari.
Mercoledì 17 Febbraio, Cagliari subì la prima, drammatica, incursione aerea. Nel pomeriggio, bombardieri americani sorvolarono il centro cittadino, sganciando a tappeto un gran numero di ordigni. Secondo il bollettino ufficiale 100 persone persero la vita, altre 255 rimasero ferite. A lasciare attonita la popolazione, quel giorno, fu soprattutto la crudele strage di inermi concittadini, che avevano sperato di trovare un rifugio inviolabile nella via S. Efisio, tra le chiese di Sant'Anna e di Santa Restituta.

L'epigrafe commemorativa delle vittime, posta dall'amministrazione civica in occasione del cinquantennale dell'eccidio:
 

NELLE PRIME ORE POMERIDIANE DEL 17 FEBBRAIO 1943 UNA SQUADRIGLIA AEREA IMPROVVISAMENTE ATTRAVERSANTE I SERENI CIELI DI CAGLIARI LANCIAVA SULLA INERME CITTÀ IL SUO MORTALE CARICO DI SPEZZONI SEMINANDO STRAGE IN UNA FOLLA INDIFESA CHE CERCAVA SCAMPO NELLA CRIPTA DI SANTA RESTITUTA CON INGENUA FIDUCIA ADIBITA A RIFUGIO.

A CINQUANT'ANNI DALL'EVENTO L'AMMINISTRAZIONE CIVICA  INTERPRETE DEI SENTIMENTI DELLA CITTADINANZA  DEL QUARTIERE DI STAMPACE  DEI SUPERSTITI  DEI PARENTI CUSTODI DEL RIMPIANTO E DI QUANTI ASPIRANO ALLA PACE E ALLA SCONFITTA DELL'ODIO POSE QUESTO RICORDO TESTIMONE DI PIETÀ E INVITO AL SUFFRAGIO.

Indirizzo
Via Sant'Efisio, 18
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Lapide Commemorativa 17 Febbraio 1943

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Lapide Commemorativa 13 maggio 1943

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Nel 1943, con l'Italia ancora in guerra al fianco della Germania nazista, la Sardegna e Cagliari divennero un rilevante obiettivo strategico per l'aviazione Alleata. Per le gravissime perdite materiali e soprattutto umane sopportate, il 12 maggio 1950 il Presidente della Repubblica Luigi Einaudi conferì alla città la medaglia d’oro al valore militare.

Ancora oggi, dai pochi filmati d'epoca, appare irreale lo scenario di morte e devastazione provocato dai bombardamenti in luoghi a noi familiari e cari. Il 13 Maggio, due incursioni, una pomeridiana ed una notturna, provocarono immense devastazioni nella cittadina ormai pressoché deserta. Né le civili abitazioni né i luoghi di culto furono risparmiati.

Nella centrale via Giuseppe Manno, la chiesa seicentesca dei santi Giorgio e Caterina, intitolata dai membri dell’Arciconfraternita dei Genovesi ai patroni della loro città d’origine, fu completamente distrutta dalle bombe.

L’epigrafe posta in memoria di quel luogo sacro recita:
 

QUI SORGEVA LA CHIESA DEDICATA AI SS. MM. GIORGIO E CATERINA  CHE I NAZIONALI GENOVESI EDIFICARONO NEL XVI SECOLO E VENNE DISTRUTTA DAI CRUENTI BOMBARDAMENTI  AEREI IL 13-5-1943

Indirizzo
Via Giuseppe Manno, 18
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Lapide Commemorativa 13 maggio 1943

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Via Giuseppe Manno, 18

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Laguna di Santa Gilla

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La laguna di Santa Gilla è situata nella costa meridionale dell'isola, tra i comuni di Cagliari, Elmas, Assemini e Capoterra e si estende su una superficie di 15.000 ettari, sino alla foce del Fluminimannu e del Rio Cixerri. L'importanza di quest'area non è solamente storica, e quindi legata all’area in cui sorgeva l’antica roccaforte giudicale di Santa Igia: infatti per le sue risorse naturalistiche è tra le più interessanti aree umide dell'Unione Europea. In quest'area di grande interesse floro-faunistico vivono tantissime specie di uccelli alcuni di essi rarissimi: fenicotteri rosa, cormorani, aironi, che hanno fatto della laguna il loro habitat naturale e il luogo prediletto per la riproduzione. Lungo il percorso si trovano alcune postazioni dove gli amanti del birdwatching possono ammirare circa 70 tipi di uccelli ed esplorare l'area senza disturbarli.

Indirizzo
Strada Statale 195 - Direzione Pula
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Laguna di Santa Gilla

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La Vetreria - centro d’arte e cultura

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La Vetreria - centro d’arte e cultura
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La Vetreria - centro d’arte e cultura, è una struttura architettonica in stile campidanese, collocata all’interno del parco Ex Vetreria di Cagliari. Il complesso sorge su un'area storicamente adibita alla fabbrica del vetro e di fatto rappresenta un esempio di recupero di architettura industriale.

Lungo i lati della corte centrale, si trovano il Teatro La Vetreria e la Scuola di arti sceniche della compagnia teatrale Cada Die Teatro; un centro di educazione attiva, una scuola di musica e un bar/ludospazio, il Caffé ludico, gestiti dalla cooperativa Cemea Sardegna; la Fucina teatrale dove si svolgono le attività di performance teatrale e formazione della Compagnia teatrale il Crogiuolo; una sala di registrazione musicale e una sala adibita ai servizi per la prima infanzia.

La Vetreria – centro d’arte e cultura, è un centro attivo tutto l’anno e offre programmazione teatrale, danza e musica, laboratori teatrali per tutti i livelli ed età; è inoltre un centro residenziale per artisti e un luogo di accoglienza con attività ludiche e ricreative.

Indirizzo
Via Italia, 63
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La Vetreria - centro d’arte e cultura

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Via Italia, 63

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