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Torre Spagnola o di Mezza Spiaggia

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Torre Spagnola o di Mezza Spiaggia
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macrocategoria
Descrizione

La Torre Spagnola, nota anche come Torre di Mezza Spiaggia, si trova lungo l'arenile della spiaggia del Poetto, poco distante dalla struttura dell'ex Ospedale Marino, nel Comune di Cagliari.

La sua edificazione risale al XVI secolo, quando gli spagnoli decisero di fortificare l'intera costa della Sardegna per proteggersi dalle incursioni provenienti dal mare. 

Le altre Torri sono: la torre del Poetto e la torre di Sant'Elia, sulla Sella del Diavolo, quindi verso ovest; mentre guardando verso est troviamo la torre di Carcangiolas (ridotta oramai a rudere), e le torri di Foxi, la torre di Cala Regina e la torre di Su Fenugu nella località di Torre delle Stelle. 

In epoca spagnola, quasi tutte queste torri, col cielo sereno erano facilmente visibili l'una dall'altra, rendendo agevole e tempestiva la comunicazione tra esse in caso di attacchi degli incursori.

La struttura della Torre di Mezza Spiaggia è in pietra calcarea, di forma tronco-conica, con una altezza di circa otto metri ed un terrazzino al quale si accedeva dall'interno.

Indirizzo
Spiaggia del Poetto - pressi vecchio Ospedale Marino
Poligono GEO

Torre Spagnola o di Mezza Spiaggia

Torre Spagnola o di Mezza Spiaggia

Spiaggia del Poetto - pressi vecchio Ospedale Marino

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Torre Spagnola o di Mezza Spiaggia

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Torre Franca

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Torre Franca
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Descrizione

La Torre Franca (o torre Passarina), con la sua gemella Tedeschina, chiudevano il fronte nord di Castello. Oggi è visibile, solo in parte, nella piazza Arsenale, sul lato destro del Palazzo delle Seziate, e nel Viale Buoncammino, sulla sinistra, svoltando da Porta Cristina.

Costruita nel XVI secolo, era usata come Torre delle munizioni ma, nel 1575, per le modificate esigenze difensive, venne abbassata e assorbita, assieme alla Tedeschina, nel Bastione della Concezione; una cortina la unì alla Porta dei Cappuccini (presso l’attuale Porta Cristina), dando origine a quella che sarebbe poi diventata Piazza Arsenale.

Verso la fine del XVII secolo fu costruito il Palazzo delle Seziate nello spazio sino ad allora occupato dalla cortina muraria e, nel 1839-40 il Palazzo, poco prima sopraelevato di un piano, finì per inglobare la torre, rinominata, allora, Torrione delle Seziate.

Negli anni ’80 è stata anch’essa oggetto del restauro che ha interessato Piazza Arsenale, a seguito del quale si può oggi accedere all’interno della cortina delle Seziate per ammirare il paramento murario integro della torre.

La parte alta della torre ospita, oggi, alcuni uffici della Soprintendenza BAPSAE delle Province di Cagliari e Oristano.

Indirizzo
Viale Buoncammino
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Torre Franca

Torre Franca

Viale Buoncammino

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Torre Franca

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Torre di Santa Lucia

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Torre di Santa Lucia
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Descrizione

La Torre di Santa Lucia fa parte del complesso di costruzioni dedicate alla martire siracusana, assieme alla chiesa. È stata edificata assieme alla cinta muraria medievale, ed è l’unica torre di quel periodo a pianta quadrangolare giunta ai giorni nostri. All’interno della Torre venne ricavata la sacrestia della chiesa. Attualmente la torre non è facilmente individuabile dato che inglobata in parte alle vicine costruzioni, unico
punto utile alla sua osservazione è la passeggiata del terrapieno, ed è possibile vederla dalla panoramica piazzetta Mundula, vicina alla chiesa.

Come le costruzioni vicine, poggia direttamente sulla roccia, a strapiombo sul sottostante viale Regina Elena.

Venne edificata nel periodo a cavallo tra il XIII ed il XIV, in periodo Aragonese e lo schema costruttivo ricorda quello del castello di San Michele. Il lato del quadrato alla base della torre ha lunghezza di 5 metri, mentre la torre ha un altezza complessiva di circa 14 metri.

Indirizzo
Via Martini
Poligono GEO

Torre di Santa Lucia

Torre di Santa Lucia

Via Martini

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Torre di Santa Lucia

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Torre di Sant'Elia o Lanterna

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Torre di Sant'Elia o Lanterna
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Descrizione

La torre di Sant’Elia, detta anche torre della Lanterna, fu edificata nel 1282 dai Pisani su commissione degli allora castellani del Castrum di Cagliari Bondo Camulitano e Colo Frapano.

Si trova sulla cima del promontorio di Sant’Elia, nei pressi della chiesetta eretta in onore di Elia, e rendeva possibile il controllo di tutto lo spazio di mare antistante garantendo il collegamento visivo con le altre torri costruite lungo il litorale del golfo.

Presidiata da due guardiani (poi denominati “torrieri” durante la successiva Reale Amministrazione delle Torri) fungeva da torre faro e di guardia.

In un manoscritto seicentesco è descritta la necessità della tempestiva individuazione e segnalazione del naviglio Genovese che, in quel periodo, frequentemente incrociava minaccioso quelle acque. Pare che oggetto delle ispezioni dell’epoca fosse, tra le altre cose, il quantitativo di legno raccolto e stoccato nei pressi della torre.

In questo luogo veniva tenuti accesi dei fuochi di segnalazione con i quali il Castrum di Cagliari - ancora privo delle torri dell’Aquila, dell’Elefante e del Leone -  doveva essere allertato della presenza del naviglio nemico. Oltre la funzione militare difensiva, la torre era stata pensata per segnalare alle imbarcazioni la giusta rotta da seguire per raggiungere il porto. Fu dismessa nel tardo XVIII secolo dopo il tentativo di sbarco Francese (1793/94).

Attualmente la torre versa in pessimo stato di conservazione.

Indirizzo
Sella del Diavolo
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Torre di Sant'Elia o Lanterna

Torre di Sant'Elia o Lanterna

Sella del Diavolo

Fascia età
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Torre di Sant'Elia o Lanterna

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Torre di San Pancrazio

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Torre di San Pancrazio
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orari
chiusura
Giorno/i di apertura
Descrizione
Temporaneamente chiuso per lavori di restauro.
in data singola
No
Descrizione

Al principio del secolo XIV, minacciata dall’ascesa aragonese nel Mar Mediterraneo, Pisa procedette ad erigere imponenti torri, allo scopo di consolidare la propria roccaforte nel sud della Sardegna. Progettate dall’architetto sardo Giovanni Capula, le torri di San Pancrazio e dell’Elefante furono lodate per la loro unicità, quando, nel 1535, Carlo V, il potente sovrano del Sacro Romano Impero, le annoverò tra le migliori opere militari dell’intera Europa.

Portata a compimento nel 1305, con le sue mura di spessi blocchi calcarei, le sue strette feritoie e le sue pesanti saracinesche, la Torre di San Pancrazio proteggeva il versante settentrionale del Castello; posta ad un centinaio di metri sopra il livello del mare, sviluppata su quattro livelli per un’altezza complessiva superiore ai trentasei metri, essa era inoltre un perfetto posto di avvistamento contro eventuali attacchi provenienti sia dal mare che dall’entroterra.

Persa l’originaria funzione di principale accesso al Castello, nel XVI secolo la torre fu adibita a carcere, dove i galeotti vivevano in condizioni disumane.
Sebbene oramai pressoché avulsa dalla piazza Indipendenza, la Torre di San Pancrazio è ancora una delle figure maggiormente riconoscibili nel profilo della città di Cagliari.

Riportata al suo aspetto originario, essa è oggi visitabile con accesso dall’adiacente Palazzo delle Seziate.

Indirizzo
Piazza Indipendenza
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Torre di San Pancrazio

Torre di San Pancrazio

Piazza Indipendenza

Fascia età
Fuori Cagliari
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peso
Comune
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Torre di San Pancrazio

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Torre di Calamosca o dei Segnali

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Torre di Calamosca o dei Segnali
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Descrizione

Situata nell’omonima località di Calamosca, a Cagliari, era una torre di avvistamento e difesa leggera, senzilla, costituita da due volumi sovrapposti, uno a tronco di cono e uno a cilindro. Comunicava con quasi tutte le torri del Golfo di Cagliari, tranne quelle del Poetto, di Mezza Spiaggia, di Carcangiolas e di Foxi.

La muratura, costituita da materiale calcareo, ha uno spessore alla base di circa 3,6 m. La parte cilindrica, frutto di restauri successivi, è in laterizio e pietra e occupa il posto dell’originaria piazza d’armi. L’ingresso, collocato a circa 5 m di altezza e orientato verso nord-ovest, è oggi murato; si accede alla torre da una nuova apertura realizzata alla quota del terreno. Dall’ambiente principale, voltato a cupola, si arriva al piano superiore, anch’esso coperto da cupola, attraverso una scala ricavata nello spessore murario.

Costruita nel 1638, si chiama Torre (o Stazione) dei Segnali per via di un ingegnoso dispositivo di segnalazione che le permetteva la comunicazione con il Castello di Cagliari. Nel progetto della torre non compariva il cilindro superiore, che pare risalga a un successivo intervento nella metà dell’Ottocento, in cui venne realizzato un ulteriore ampliamento di tutto il complesso. Tale operazione, oltre a modificare i volumi, apportò anche delle importanti modifiche alla distribuzione interna: al piano primo vennero, infatti, realizzate quattro troniere e furono ricavati dei vani abitabili.

Diventata caserma, la torre è rimasta sempre in uso e si presenta complessivamente in ottimo stato, fatta eccezione per un leggero degrado delle superfici.

Indirizzo
Capo Sant'Elia - pressi Faro S. Elia
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Torre di Calamosca o dei Segnali

Torre di Calamosca o dei Segnali

Capo Sant'Elia - pressi Faro S. Elia

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Torre di Calamosca o dei Segnali

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Torre della Quarta Regia

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quarta regia
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Descrizione

Si chiama Torre della Quarta Regia perché, sotto il governo della Corona di Spagna, e fino al 1954, vi si riscuoteva, prima con pagamento in natura e in seguito tramite un corrispettivo in denaro, una tassa corrispondente a un quarto del pescato.

Nota anche come Torre della Scafa, era una torre di guardia presidiata da due uomini che esisteva già almeno dal 1598.

La struttura fu danneggiata gravemente da una mareggiata nel novembre del 1898 e venne poi ricostruita con rilevanti rimaneggiamenti e aggiustamenti. In origine era di forma troncoconica di dimensioni simili a quelle di altre torri coeve che si trovano nel Golfo di Cagliari, mentre la forma attuale è cilindrica con solai in calcestruzzo armato a ricavare due piccoli ambienti su cui sono state inserite alcune finestre per l’illuminazione. Una scala a elica collega i due livelli della torre e consente l’accesso alla terrazza. Sulla parte alta della facciata vi è un fregio in laterizio. L’altezza della torre supera gli 8 metri per un diametro di 4,4 metri. L’edificio, di proprietà della Regione Autonoma della Sardegna, ha avuto un ulteriore restauro, che è stato completato alla fine del 2017 a cura dell’Agenzia regionale Conservatoria delle coste.

Indirizzo
Viale Pula - Via dei Calafati, Loc. Sa Scafa
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Torre della Quarta Regia

Torre della Quarta Regia

Viale Pula - Via dei Calafati, Loc. Sa Scafa

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Torre del Prezzemolo o di Cala Bernat

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Torre del Prezzemolo
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Descrizione

La Torre del Prezzemolo si trova poco fuori dal borgo di Sant'Elia. Vi si arriva in auto seguendo la strada sterrata, oppure si percorre viale Calamosca per poi proseguire a piedi in direzione della torre.

La torre fa parte delle principali opere sulle fortificazioni costiere in Sardegna, essa sorvegliava la spiaggia sottostante e l'area del Lazzaretto, per segnalare eventuali incursioni verso le saline. Era, inoltre, in contatto visivo con le vicine torri di Calamosca, Cala Fighera, Sant'Elia e le fortificazioni di Cagliari. Essendo a circa 34 m sopra il livello del mare, aveva una portata ottica di circa 23 km.

La Torre variò diverse denominazioni nei secoli, a partire dal toponimo "Capo Bernat" o anche "Cala Bernat" o "San Bernardo" in epoca spagnola. Nel '700 venne denominata "di Santo Stefano detta del Lazzaretto", "de la Prajola" (della spiaggiola), "Vecchia" nel XX secolo. Il nome attuale "del Prezzemolo" o "de su Perdusemini" o "Petro Semolo", già attestato nel XVIII-XIX secolo, è in realtà preso in prestito dalla torre di Cala Fighera, a quanto risulta da un documento del 1740.

La costruzione della torre a Capo Bernat risalirebbe al 1578, quando c’era anche quella di Calamosca, ed erano entrambe responsabilità della città di Caller. Ma già nel 1597, la torre di Capo Bernat venne messa in restauro. All'epoca la guarnigione era costituita da due torrieri. Un ulteriore restauro fu fatto nel 1605, quando venne sistemato un balconcino pensile nell’ingresso. Nel 1606 e 1615 venne aumentata la guarnigione.

La torre del Prezzemolo è una costruzione dalla classica forma a tronco ma di dimensioni ridotte. Tra le torri costiere è quella più piccola, con un diametro di fondazione di appena 4,5 m e un'altezza residua di 11 m. Questo per via del sito dove fu edificata, uno spuntone roccioso con accesso da un'unica direzione, a ridosso della caletta sottostante.

La torre, destinata soltanto alla funzione di avvistamento, era definita "torrezilla".

Nel 1638, quando tornò in attività la vicina torre di Calamosca, la Torre del Prezzemolo fu dimessa e non compare più negli atti ufficiali del XVII e XVIII secolo. Anche se una torre del Lazzaretto compare nella relazione del Cagnoli, I Commissario di Artiglieria, Fabbriche e Fortificazioni, nel 1720. Comunque solo nel 1772 la si riarmò come punto di posta per fucilieri e come sostegno di una compagnia di fanteria leggera.
Nel 1793, in occasione dell'attacco francese, l'ingegnere Lorenzo fece disporre una piccola batteria di cannoni a ridosso della torre, grazie alla quale venne evitato lo sbarco nella spiaggia sottostante. Dopo questo episodio, però, la torre venne definitivamente abbandonata.

Venne restaurata solo nel dicembre 1916 e nel 1967 venne puntellata la roccia su cui sorge, per evitarne lo sfaldamento.

Indirizzo
Via Borgo Sant'Elia
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Torre del Prezzemolo o di Cala Bernat

Torre del Prezzemolo o di Cala Bernat

Via Borgo Sant'Elia

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Torre del Prezzemolo

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Torre del Poetto

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Torre del Poetto
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Descrizione

La Torre del Poetto sorge sul promontorio della Sella del Diavolo, a 91 metri sul livello del mare e domina sul porticciolo di Marina Piccola e sull'omonima spiaggia. Fu costruita nel 1597 e la struttura, originariamente tronco-conica e voltata a cupola, oggi appare divisa in due tronconi. Da essa si possono avvistare le torri costiere del golfo di Cagliari, comprese quella di Mezza Spiaggia e dell’Isola dei Cavoli. La torre permetteva di avvistare eventuali incursioni nemiche e di proteggere la retrostante zona delle saline, fonte di ricchezza della città di Cagliari.

Indirizzo
Sella del Diavolo
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Torre del Poetto

Torre del Poetto

Sella del Diavolo

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Torre del Leone (o dell'Aquila)

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Torre del Leone (o dell'Aquila)
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Al principio del secolo XIV, minacciata dall’ascesa aragonese nel Mar Mediterraneo, Pisa procedette ad erigere imponenti torri, allo scopo di consolidare la propria roccaforte nel sud della Sardegna.
Edificata nel 1322, quindi, a dispetto di false memorie storiografiche, più tarda rispetto a quelle di San Pancrazio e dell’Elefante, la Torre del Leone, erroneamente chiamata dell'Aquila, non fu mai completata.
Non molto elevata e dotata di mura non particolarmente robuste, a causa dei materiali impiegati nella sua costruzione, essa perdette assai presto la propria funzione difensiva del versante meridionale del Castello.
Nel corso del tempo divenne sede dell’amministratore generale del regno, magazzino di artiglieria e perfino osservatorio astronomico e geodetico.
Gravemente danneggiata da un incendio nel 1781, nel 1840 essa fu completamente inglobata nell’adiacente Palazzo Boyl.
La Torre del Leone, attualmente non visitabile, non ha comunque perso la sua funzione d’ingresso al Castello, sovrastando il Portico delle Grazie, suggestivo passaggio voltato a botte, situato tra le vie De Candia e Lamarmora.

Indirizzo
Via De Candia
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Torre del Leone (o dell'Aquila)

Torre del Leone (o dell'Aquila)

Via De Candia

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Torre del Leone (o dell'Aquila)

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