La Torre del Prezzemolo si trova poco fuori dal borgo di Sant'Elia. Vi si arriva in auto seguendo la strada sterrata, oppure si percorre viale Calamosca per poi proseguire a piedi in direzione della torre.
La torre fa parte delle principali opere sulle fortificazioni costiere in Sardegna, essa sorvegliava la spiaggia sottostante e l'area del Lazzaretto, per segnalare eventuali incursioni verso le saline. Era, inoltre, in contatto visivo con le vicine torri di Calamosca, Cala Fighera, Sant'Elia e le fortificazioni di Cagliari. Essendo a circa 34 m sopra il livello del mare, aveva una portata ottica di circa 23 km.
La Torre variò diverse denominazioni nei secoli, a partire dal toponimo "Capo Bernat" o anche "Cala Bernat" o "San Bernardo" in epoca spagnola. Nel '700 venne denominata "di Santo Stefano detta del Lazzaretto", "de la Prajola" (della spiaggiola), "Vecchia" nel XX secolo. Il nome attuale "del Prezzemolo" o "de su Perdusemini" o "Petro Semolo", già attestato nel XVIII-XIX secolo, è in realtà preso in prestito dalla torre di Cala Fighera, a quanto risulta da un documento del 1740.
La costruzione della torre a Capo Bernat risalirebbe al 1578, quando c’era anche quella di Calamosca, ed erano entrambe responsabilità della città di Caller. Ma già nel 1597, la torre di Capo Bernat venne messa in restauro. All'epoca la guarnigione era costituita da due torrieri. Un ulteriore restauro fu fatto nel 1605, quando venne sistemato un balconcino pensile nell’ingresso. Nel 1606 e 1615 venne aumentata la guarnigione.
La torre del Prezzemolo è una costruzione dalla classica forma a tronco ma di dimensioni ridotte. Tra le torri costiere è quella più piccola, con un diametro di fondazione di appena 4,5 m e un'altezza residua di 11 m. Questo per via del sito dove fu edificata, uno spuntone roccioso con accesso da un'unica direzione, a ridosso della caletta sottostante.
La torre, destinata soltanto alla funzione di avvistamento, era definita "torrezilla".
Nel 1638, quando tornò in attività la vicina torre di Calamosca, la Torre del Prezzemolo fu dimessa e non compare più negli atti ufficiali del XVII e XVIII secolo. Anche se una torre del Lazzaretto compare nella relazione del Cagnoli, I Commissario di Artiglieria, Fabbriche e Fortificazioni, nel 1720. Comunque solo nel 1772 la si riarmò come punto di posta per fucilieri e come sostegno di una compagnia di fanteria leggera.
Nel 1793, in occasione dell'attacco francese, l'ingegnere Lorenzo fece disporre una piccola batteria di cannoni a ridosso della torre, grazie alla quale venne evitato lo sbarco nella spiaggia sottostante. Dopo questo episodio, però, la torre venne definitivamente abbandonata.
Venne restaurata solo nel dicembre 1916 e nel 1967 venne puntellata la roccia su cui sorge, per evitarne lo sfaldamento.