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Torre degli Alberti o dello Sperone

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Torre degli Alberti
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Descrizione

Unico ancora superstite dei tre originari ingressi fortificati del rione Stampace, quella di Portu Scalas è la più antica fra le torri pisane della città; edificata nel 1293, infatti, essa precede di almeno un decennio le più note, situate nel Castello.
Di pianta quadrangolare ed alta poco più di venti metri la torre, denominata anche dello Sperone, presenta una feritoia a testimonianza dell’antica funzione difensiva.
Ormai priva della merlatura, essa è divenuta integrante parte dell’adiacente Ospedale Militare di San Michele; continua tuttavia a fungere da ingresso a Stampace “alto”, sovrastando la Porta dello Sperone, detta anche degli Alberti, Puerta Escalas o Portico di San Michele.

Indirizzo
Via Ospedale, 1
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Torre degli Alberti o dello Sperone

Torre degli Alberti o dello Sperone

Via Ospedale, 1

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Torre degli Alberti

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Teatro Massimo

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Teatro Massimo
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orari
chiusura
Giorno/i di apertura
Descrizione
Orari biglietteria (Via de Magistris 12):
in data singola
No
chiusura
Giorno/i di apertura
dalle
03:00 pm
alle
07:30 pm
Giorno da
Giorno a
in data singola
No
chiusura
Giorno/i di apertura
Giorno da
Giorno a
Descrizione
1 ora prima dello spettacolo
in data singola
No
Descrizione

Il Teatro Massimo vide la luce nel 1947 per iniziativa di una famiglia cagliaritana, i Merello, proprietari dell’omonimo mulino, tre anni dopo che il Teatro Civico di Castello fu raso al suolo dai bombardamenti alleati. L'intenzione dei Merello era di realizzare un cineteatro: ecco perché il progetto - che fu affidato a due architetti cagliaritani, Oddone Devoto e Emilio Stefano Garau - vide coinvolto anche l'impresario teatrale Ivo Mazzei.

Insieme alla struttura principale nacque anche un teatro all'aperto poi chiamato Cinegiardino, con 2500 posti, immerso nel verde.

Dagli anni Cinquanta in poi arrivarono i grandi della lirica, da Maria Callas a Beniamino Gigli e Tito Schipa, grandi nomi del teatro come Vittorio Gassman ed Eduardo De Filippo, Giorgio Streheler a Tino Buazzelli, fino alle stagioni curate dal Teatro di Sardegna (dal 1979 al 1982) e non mancarono le prime in Sardegna dei kolossal: Ben Hur e i Dieci Comandamenti.

Il Teatro Massimo ebbe il suo momento di ribalta nazionale il 6 gennaio del 1960 quando ospitò la serata finale della seconda edizione di Canzonissima, la kermesse canora abbinata alla lotteria di Capodanno. Fu la prima ripresa televisiva in diretta dalla Sardegna.

Il 23 marzo del 1970 il teatro salì ancora alla ribalta televisiva ospitando lo spettacolo musicale della Rai Appuntamento a Cagliari, presentato da Mariolina Cannuli e Nuccio Costa con la partecipazione di Dalida, Dori Grezzi, Fausto Leali e i New Trolls: in platea la squadra del Cagliari, con Gigi Riva, pochi mesi prima dello scudetto. Negli anni Settanta fecero il loro ingresso nelle sale di viale Trento anche le prime edizioni del Festival Jazz.

Ma furono anni in cui la voglia dei Merello di demolire il teatro e sostituirlo con un'altra costruzione coincise con la crisi che colpì il settore cinematografico. Solo dopo una lunga trattativa con l’amministrazione comunale si arrivò a uno scambio di aree che avrebbe consentito al teatro, simbolo della rinascita culturale della città, di continuare ad esistere.

Venne chiuso per qualche anno e riaperto nel 1981. Nel gennaio del 1982, dopo un incendio, il teatro venne chiuso dalla Commissione di Vigilanza per problemi all’impianto elettrico.

L'11 febbraio 2009 il Teatro Massimo è stato restituito alla città, dopo 27 anni di chiusura. Il teatro presenta il prospetto principale su via Trento, un prospetto secondario sulla via De Magistris angolo via Trento, mentre il prospetto posteriore si affaccia su un cortile interno. L'ingresso principale per gli spettatori è su via De Magistris. Durante i lavori di restauro sono state rinvenute nove cisterne di epoca romana, rivestite di coccio pesto e un pozzo di sfiato a imboccatura quadrata, utilizzato per la manutenzione dell'acquedotto romano. Il teatro oggi ospita due sale: una da 594 posti a sedere nella platea a gradini, 134 in galleria e 24 nelle 8 logge laterali, un’altra, più raccolta, da 198 posti.  E' presente una torre scenica a servizio di un palcoscenico di circa 270 mq.

Un affascinante gioco di luci dà il benvenuto agli spettatori: i progettisti, infatti, traendo ispirazione dall'originario sistema che permetteva l'apertura del tetto del Massimo nelle notti d'estate, hanno riprodotto le costellazioni sul soffitto del nuovo teatro.

Indirizzo
Via De Magistris, 12 angolo Viale Trento
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Teatro Massimo

Teatro Massimo

Via De Magistris, 12 angolo Viale Trento

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Teatro Lirico

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Teatro Lirico
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Descrizione

Il Teatro Lirico è stato inaugurato nel 1993, al termine di una lunghissima stagione di lavori. Risale al 1964 il bando di concorso per la realizzazione di un edificio che sostituisse l’antico Teatro Civico, distrutto dai bombardamenti della seconda guerra mondiale nel centro storico cittadino.

Approvato nel 1967 il progetto degli architetti bergamaschi Ginoulhiac e Galmozzi, si dà il via alla costruzione della moderna struttura di 5.000 metri quadri: foyer, sala di 1650 posti distribuiti fra platea e due gallerie, ampio palcoscenico e golfo mistico. Negli anni successivi all’inaugurazione vengono realizzate sale-prova, laboratori, magazzini e locali per uffici. Le ultime opere riguardano il rinnovamento del foyer, l’apertura del bookshop, del bar e del ristorante.

Il Teatro Lirico di Cagliari, sede dell’omonima Fondazione, è attivo tutto l’anno con stagioni sinfonico-cameristiche, liriche e di balletto. Sul suo palcoscenico, insieme all’Orchestra e al Coro del Teatro Lirico, protagonisti di molte produzioni di prestigio, si sono succeduti artisti di ottimo livello, che hanno concorso a determinare il rilancio dell’attività musicale cagliaritana. Sono da ricordare, tra gli altri, i direttori Riccardo Muti, Georges Prêtre, Mstislav Rostropovich, Zubin Mehta, Iván Fischer, Carlo Maria Giulini, Vladimir Ashkenazy, Pierre Boulez, Giuseppe Sinopoli, Lorin Maazel, Gennadi Rozhdestvensky, Rafael Frühbeck de Burgos, Neville Marriner, Carlos Kleiber, Valery Gergiev, Trevor Pinnock, Christopher Hogwood; i registi Dario Fo, Beni Montresor, Luca Ronconi, Hennings Brockhaus, Pier Luigi Pizzi, Graham Vick, Denis Krief, Gilbert Deflo, Stephen Medcalf, Giancarlo Cobelli; i solisti Maurice Bourgue, Kim Kashkashian, Murray Perahia, Mikhail Pletnev, Viktoria Mullova, Truls Mørk, Sabine Meyer, Vadim Repin, Yuri Bashmet, Salvatore Accardo, Bruno Canino, Uto Ughi, Trevor Pinnock, Maxim Vengerov, Katia e Marielle Labèque, Julian Rachlin, Fazil Say, Maurizio Pollini; i complessi Filarmonica della Scala, London Philharmonic Orchestra, Chamber Orchestra of Europe, Sächsische Staatskapelle Dresden, Philharmonia Orchestra, Israel Philharmonic Orchestra, Royal Philharmonic Orchestra, Chor und Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunk, Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo, Budapest Festival Orchestra, New York Philharmonic.

Negli ultimi anni è stata dedicata una grande attenzione anche ai compositori italiani contemporanei, come Aldo Clementi, Sylvano Bussotti, Azio Corghi, Marco Tutino, ai quali sono state commissionate nuove composizioni. Tra i molti allestimenti lirici di rilievo sono particolarmente importanti quelli di opere in prima esecuzione italiana o di nuova produzione: Sebastian (tratto da Le martyre de Saint-Sébastien di Claude Debussy), Dalibor di Bedřich Smetana, Die Feen di Richard Wagner, Čerevički  e Opričnik di Pëtr Il’ič Čajkovskij, Die ägyptische Helena Capriccio di Richard Strauss, Euryanthe di Carl Maria von Weber, A Village Romeo and Juliet di Frederich Delius, Alfonso und Estrella di Franz Schubert, Hans Heiling di Heinrich Marschner, OEdipe di George Enescu, Chérubin di Jules Massenet, Die Vögel di Walter Braunfels, La leggenda della città invisibile di Kitež e della fanciulla Fevronija di Nikolaj Rimskij-Korsakov, Semën Kotko di Sergej Prokof’ev.

Per la qualità e il carattere innovativo della sua programmazione, il Teatro Lirico di Cagliari ha ricevuto nel 2001 il Premio Franco Abbiati (sezione “Iniziative”). Il prestigioso riconoscimento della critica musicale italiana è stato inoltre attribuito a Denis Krief e Marcelo Alvarez per Lucia di Lammermoor, e a Stephen Medcalf per Carmen: entrambe le opere sono state prodotte dal Teatro Lirico di Cagliari rispettivamente nel 2000 e nel 2005.

 

- Foto: Priamo Tolu

Indirizzo
Via Sant'Alenixedda
Risorse multimediali
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Teatro Lirico

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Via Sant'Alenixedda

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Teatro delle Saline

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Teatro delle Saline
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Descrizione

Il Teatro delle Saline fu costruito nel 1931, si presenta come il centro artistico più bello e raffinato della città. Prende il nome dal luogo in cui è situato, le Saline di Stato di Cagliari, in prossimità dello Stagno di Molentargius. Il Teatro è in stile Art Nouveau, con affreschi policromi sul soffitto, dipinti baroccheggianti sulle pareti laterali, stucchi e motivi decorativi distribuiti sull'intera superficie. Rappresenta uno dei rari esempi di architettura teatrale che, grazie alla ristrutturazione, avvenuta nel 1991 ad opera di Akròama -Teatro Stabile d'Arte Contemporanea, ha conservato nel tempo la propria destinazione d'uso, e riveste un'importanza fondamentale a ragione del suggestivo contesto ambientale in cui è inserito. Oltre ad essere sede delle attività di produzione di Akròama, il Teatro ospita annualmente convegni, congressi e diverse manifestazioni di Enti Pubblici e privati. All'interno della struttura si trova una Biblioteca aperta ad appassionati e studiosi.

Indirizzo
Piazzetta Billy Sechi, 3-4
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Teatro delle Saline

Teatro delle Saline

Piazzetta Billy Sechi, 3-4

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Teatro Civico di Castello

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Teatro Civico di Castello
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Il primo teatro di cui abbiamo notizia a Cagliari fu il “Teatro dell’Università”, un piccolo locale di appena trenta logge e capace di contenere circa trecento spettatori, sorto poco prima del 1750 all’incrocio fra Via Canelles e Via Lamarmora e della cui attività abbiamo scarse notizie.

Demolito intorno al 1764 il “teatro dell’Università”, poco prima del 1770 fu costruito, per iniziativa di un nobiluomo, il barone Zapata, un nuovo teatro, il “Regio”.

Di elegante architettura e capace di circa 600 spettatori, divenne subito il centro della vita culturale e mondana della città.

Nel 1831, per ordine del Re Carlo Felice, fu acquistato dal Municipio, assunse la denominazione di “Civico” e riprese subito l’attività con stagioni di alto livello.

A partire dal 1859 il Civico ebbe un pericoloso concorrente nel “Teatro Diurno” (più tardi “Cerruti”), realizzato nel Viale Regina Margherita, di capienza quasi doppia, in grado di accogliere ogni genere di spettacoli, in una zona in forte espansione.

Il locale di Castello si qualificava soprattutto come “teatro dell’opera” e si adattava ad allestire spettacoli di altro genere, compresa la prosa, solo in momenti di difficoltà e comunque malvolentieri. Le stagioni di prosa furono poche, una decina in tutto, nel lungo arco di tempo fra il 1830 e gli inizi del Novecento, con compagnie meno valide rispetto alle coeve stagioni del Cerruti. Nello stesso periodo il Civico non accolse mai l’operetta. Per carenza di spazio non poté mai proporre spettacoli circensi ma solo qualche serata di illusionismo.

Nel 1897 al posto del Cerruti sorse il Politeama, locale elegante, molto vasto e polifunzionale, che esordì con stagioni d’opera, d’operetta e di prosa di alto profilo.

I due teatri si contendevano la presenza del popolarissimo Piero Schiavazzi, in grado da solo di assicurare il successo di una stagione.

Nel 1911 il Comune, ritenendo evidentemente insostenibile la concorrenza del Politeama, cedette il Civico alla impresa Cadeddu, che lo trasformò in cinematografo.

Solo dopo il cambio di gestione il Civico ospitò qualche stagione d’operetta, di varietà e di prosa e, a partire dai primi anni venti, le stagioni concertistiche.

L’ultima rappresentazione d’opera si ebbe nel 1939, alla presenza di Umberto e Maria Josè di Savoia; in scena "I quatro rusteghi" di Ermanno Wolf Ferrari.

Il 26 febbraio 1943 , nel corso di uno dei devastanti bombardamenti che colpirono la città, il Civico fu centrato in pieno dalle bombe. Rimasero in piedi solo la zona del foyer e i muri perimetrali della sala. Una perdita gravissima, che seguiva di pochi mesi l’incendio che nella notte del 17 dicembre 1942 aveva completamente distrutto il Politeama.

Dopo il restauro, conclusosi nell’aprile 2006, attualmente il Teatro Civico di Castello ha ripreso la sua attività, ospitando manifestazioni culturali, concerti, spettacoli e cinema.

Indirizzo
Via De Candia
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Teatro Civico di Castello

Teatro Civico di Castello

Via De Candia

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Teatro civico di Castello

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Stazioni dell'Antica Via Crucis Cagliaritana

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Via Crucis
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Serie di quattordici bassorilievi artistici su lastre di ferro, raffiguranti la passione, la crocifissione, la morte di Gesù Cristo, collocate presso alcune chiese del centro storico cagliaritano.

Promossa da monsignor Ernesto Maria Piovella, arcivescovo di Cagliari dal 1920 al 1949, la Via Crucis muraria cittadina consta di quattordici bassorilievi artistici su lastre di ferro, collocati sulle facciate di chiese e palazzi degli storici quartieri di Marina, Villanova, Castello e Stampace.


Le quattordici stazioni:

I: Cristo condannato a morte.
Chiesa S. Rosalia / Santuario S. Salvatore da Horta
via Torino

II: Cristo caricato della croce.
Chiesa S. Giacomo
piazza S. Giacomo

III: Cristo cade per la prima volta sotto la croce.
Originale mancante*

IV: Cristo incontra la madre.
Chiesa S. Cesello
via S. Giovanni

V: Cristo aiutato da S. Simone di Cirene.
Chiesa S. Mauro
via S. Giovanni

VI: S. Veronica deterge il volto di Cristo.
Palazzo del Conservatorio della Provvidenza
piazza Indipendenza

VII: Cristo cade per la seconda volta sotto la croce.
Palazzo Arcivescovile
piazza Palazzo

VIII: Cristo ammonisce le donne di Gerusalemme.
Chiesa S. Croce
piazza S. Croce

IX: Cristo cade per la terza volta sotto la croce.
Chiesa S. Giuseppe
piazza S. Giuseppe

X: Cristo spogliato delle vesti.
Chiesa Madonna della Pietà / Monastero del S. Sepolcro
scalette Monache Cappuccine

XI: Cristo inchiodato alla croce.
Originale mancante**

XII: Cristo morto sulla croce.
Chiesa S. Agostino
via Baylle

XIII: Cristo deposto dalla croce.
Chiesa S. Sepolcro
piazza S. Sepolcro

XIV: Corpo di Cristo deposto nel Sepolcro.
Chiesa S. Rosalia / Santuario S. Salvatore da Horta
via Torino


Note:
* Originariamente ubicata sulla facciata della chiesa di S. Domenico, distrutta dai bombardamenti nel 1943. Negli anni Cinquanta fu sostituita da una riproduzione murata in un edificio davanti alla chiesa. Scomparsa sul finire degli anni Settanta.
** Originariamente ubicata sulla facciata della chiesa di S. Anna. Probabilmente fu distrutta dai bombardamenti del 1943, negli anni Cinquanta fu sostituita da una riproduzione, visibile all'angolo tra la via Azuni e la via S. Efisio.

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Vari luoghi
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Stazioni dell'Antica Via Crucis Cagliaritana

Stazioni dell'Antica Via Crucis Cagliaritana

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Statue del Sagrato di N.S. di Bonaria

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Statue del Sagrato di N.S. di Bonaria
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Sul sagrato della Basilica di Bonaria sono presenti due sculture in bronzo, di tema marinaresco, realizzate dall'artista Franco d'Aspro. C'è un chiaro riferimento alla leggenda secondo la quale nel 1370, una nave spagnola, al largo delle coste dell'isola fu sorpresa da una terribile tempesta e dovendo alleggerirsi del carico per non affondare, i marinai gettarono in mare vari oggetti tra cui una pesante cassa di legno. Quest'ultima approdò a Cagliari e fu raccolta dai frati che all'interno trovarono una statua della Vergine con in braccio il Bambin Gesù. 

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Piazza Bonaria
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Statue del Sagrato di N.S. di Bonaria

Statue del Sagrato di N.S. di Bonaria

Piazza Bonaria

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Statua di Sant'Ignazio da Laconi

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Statua di Sant'Ignazio da Laconi
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Sulla via omonima è stata collocata la statua di Sant'Ignazio da Laconi, ad opera dello scultore Franco D’Aspro.

Al secolo Vincenzo Peis, nacque a Laconi il 17 dicembre 1701 e morì a Cagliari nel 1781. Appartenente all'ordine religioso dei frati Cappuccini è stato riconosciuto santo dalla Chiesa cattolica: gli furono attribuiti alcuni miracoli grazie alla sua intercessione come la guarigione di un'infermiera che avrebbe riacquistato l'uso delle gambe.

La sua memoria liturgica viene celebrata nel giorno della sua morte. Le sue spoglie sono custodite nella vicina chiesa dei Cappuccini.

Indirizzo
Viale Sant'Ignazio da Laconi
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Statua di Sant'Ignazio da Laconi

Statua di Sant'Ignazio da Laconi

Viale Sant'Ignazio da Laconi

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Statua di San Francesco d'Assisi

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Statua di San Francesco d'Assisi (1)
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Il punto panoramico di viale Europa, a Cagliari, è una delle mete più amate e apprezzate dai turisti e dai residenti. Oltre alla spettacolare veduta che si svela davanti agli occhi, con gli specchi d'acqua del Parco naturale di Molentargius e il promontorio della Sella del Diavolo, l'attenzione viene attirata dalla presenza della statua di San Francesco. L'opera intitolata "Fratello Sole" e realizzata nel 1984 dall'artista di fama internazionale, Padre Andrea Martini, raffigura il celebre religioso di Assisi con il braccio sollevato verso il cielo. 

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Viale Europa
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Statua di San Francesco d'Assisi

Statua di San Francesco d'Assisi

Viale Europa

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Statua di San Francesco d'Assisi

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Statua di San Francesco d'Assisi

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La statua bronzea di San Francesco d'Assisi fu collocata in piazza Carlo Alberto, nel cuore del quartiere Castello, in occasione del settimo centenario della sua morte. Sono due le statue presenti a Cagliari e dedicate al santo patrono d'Italia: una è collocata nel punto panoramico di viale Europa e un'altra nella piazzetta storica che svela una meravigliosa veduta della cattedrale di Santa Maria. Piazza Carlo Alberto è conosciuta anche con il nome di plazuela e fu teatro di numerose esecuzioni capitali nel corso del Seicento.

Indirizzo
Piazza Carlo Alberto
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Statua di San Francesco d'Assisi

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