Il primo teatro di cui abbiamo notizia a Cagliari fu il “Teatro dell’Università”, un piccolo locale di appena trenta logge e capace di contenere circa trecento spettatori, sorto poco prima del 1750 all’incrocio fra Via Canelles e Via Lamarmora e della cui attività abbiamo scarse notizie.
Demolito intorno al 1764 il “teatro dell’Università”, poco prima del 1770 fu costruito, per iniziativa di un nobiluomo, il barone Zapata, un nuovo teatro, il “Regio”.
Di elegante architettura e capace di circa 600 spettatori, divenne subito il centro della vita culturale e mondana della città.
Nel 1831, per ordine del Re Carlo Felice, fu acquistato dal Municipio, assunse la denominazione di “Civico” e riprese subito l’attività con stagioni di alto livello.
A partire dal 1859 il Civico ebbe un pericoloso concorrente nel “Teatro Diurno” (più tardi “Cerruti”), realizzato nel Viale Regina Margherita, di capienza quasi doppia, in grado di accogliere ogni genere di spettacoli, in una zona in forte espansione.
Il locale di Castello si qualificava soprattutto come “teatro dell’opera” e si adattava ad allestire spettacoli di altro genere, compresa la prosa, solo in momenti di difficoltà e comunque malvolentieri. Le stagioni di prosa furono poche, una decina in tutto, nel lungo arco di tempo fra il 1830 e gli inizi del Novecento, con compagnie meno valide rispetto alle coeve stagioni del Cerruti. Nello stesso periodo il Civico non accolse mai l’operetta. Per carenza di spazio non poté mai proporre spettacoli circensi ma solo qualche serata di illusionismo.
Nel 1897 al posto del Cerruti sorse il Politeama, locale elegante, molto vasto e polifunzionale, che esordì con stagioni d’opera, d’operetta e di prosa di alto profilo.
I due teatri si contendevano la presenza del popolarissimo Piero Schiavazzi, in grado da solo di assicurare il successo di una stagione.
Nel 1911 il Comune, ritenendo evidentemente insostenibile la concorrenza del Politeama, cedette il Civico alla impresa Cadeddu, che lo trasformò in cinematografo.
Solo dopo il cambio di gestione il Civico ospitò qualche stagione d’operetta, di varietà e di prosa e, a partire dai primi anni venti, le stagioni concertistiche.
L’ultima rappresentazione d’opera si ebbe nel 1939, alla presenza di Umberto e Maria Josè di Savoia; in scena "I quatro rusteghi" di Ermanno Wolf Ferrari.
Il 26 febbraio 1943 , nel corso di uno dei devastanti bombardamenti che colpirono la città, il Civico fu centrato in pieno dalle bombe. Rimasero in piedi solo la zona del foyer e i muri perimetrali della sala. Una perdita gravissima, che seguiva di pochi mesi l’incendio che nella notte del 17 dicembre 1942 aveva completamente distrutto il Politeama.
Dopo il restauro, conclusosi nell’aprile 2006, attualmente il Teatro Civico di Castello ha ripreso la sua attività, ospitando manifestazioni culturali, concerti, spettacoli e cinema.
Teatro Civico di Castello
Via De Candia
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