Il MUACC, Museo Universitario delle Arti e delle Culture Contemporanee, raccoglie preziose opere d'arte contemporanee risalenti al secondo Novecento e donate nel corso del tempo all'ateneo cagliaritano. La collezione permanente comprende le opere acquistate da Corrado Maltese, docente dal 1957 al 1969, e i 49 lavori donati da Italo Antico, collocabili tra il 1958 e il 2017. La sede del MUACC diventerà uno spazio espositivo pronto ad accogliere anche mostre d'arte temporanee, seminari e conferenze in collaborazione con la ricerca e la didattica universitaria. Entrano a far parte del patrimonio artistico dell’Università degli Studi di Cagliari sette nuove, preziose opere di Pietro Antonio Manca, grazie alla donazione degli eredi di Salvatore Antonio Demuro, raffinato intellettuale e collezionista tra i più sensibili della nostra storia recente. Sono sette dipinti che abbracciano la ricchezza e la complessità della produzione pittorica di Manca, personalità sfuggente alle definizioni, che nel panorama dell’arte in Sardegna dei Novecento seppe distinguersi per modernità, originalità e cultura.
MUACC - Museo Universitario delle Arti e delle Culture Contemporanee
via Santa Croce, 63
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Ad appena un chilometro e mezzo di distanza dal centro, Giorgino è una realtà storica e geografica molto particolare: arroccato lungo il tratto iniziale della striscia sabbiosa di “La Playa” che separa lo Stagno di Cagliari dal Golfo degli Angeli, adiacente a quello che una volta era l'isolotto san Simone, il quartiere venne fondato nel 1939 sotto il regime fascista per creare delle abitazioni per i pescatori della zona.
Vicini eppure così lontani dalla città (il Villaggio si trova ad appena un chilometro e mezzo di distanza dal centro di Cagliari), i suoi abitanti continuano a mantenere vivi le tradizioni e i costumi del borgo. In questo senso, la Festa di Sant’Efisio ricopre un ruolo predominante per la comunità di Giorgino: i pescatori sono gli unici che accompagnano il Santo fino alla chiesetta che si trova nel borgo, dove viene spogliato degli orpelli cittadini per indossare l’abito di campagna. Gli abiti indossati dagli abitanti di Giorgino durante questa processione, che rappresenta la più importante festa religiosa della Sardegna, sono molto semplici nella loro fattura, quasi privi di gioielli e simboleggiano nei colori il forte legame tra chi vive nel borgo e il mare.
Il Villaggio Pescatori di Giorgino è rinomato anche per la sua Sagra del Pesce. Organizzata da ormai oltre trent’anni anni dal Comitato di Quartiere nella piazza Nostra Signora di Fatima, cornice naturale di uno dei panorami più suggestivi e inediti della città, la manifestazione si svolge tradizionalmente il primo weekend del mese di Settembre.
Giorgino - Villaggio Pescatori
Viale Pula
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La Villa, il cui proprietario fu Don Pietro Vivaldi, venne costruita alla fine del secolo XVIII nel quartiere Villanova. La dimora venne rilevata negli anni quaranta del Novecento dall'industriale Marino Cao e nei decenni successivi fu sottoposta a radicali lavori di restauro.
Sull'ingresso principale campeggia una scultura che ritrae un moro incatenato che si agita fra le onde, rievocando le battaglie con gli arabi che depredavano le coste sarde, ed in particolare Portoscuso, dove i Vivaldi possedevano una tonnara. Lesene, balconi in ferro battuto e sei guglie piramidali delineano il prospetto della villa. Degna di menzione è l'antica scuderia, formata da cinque campate a vela edificate con mattoni a vista e colonne in tufo.
Villa Vivaldi
Vico XII San Giovanni, 1/a
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Villa Pollini sorge ai piedi del colle di San Michele e deve il suo nome al conte Gaetano Pollini, ricco commerciante di grano trapiantato in Sardegna ma di origine ligure, che la fece costruire nel 1812.
L'edificio fa parte di un piccolo nucleo urbano comprendente una cappella, dedicata all'Immacolata, oggi distrutta, i locali per l'attività agricola e per il personale. La facciata, in stile neoclassico, ha uno sviluppo orizzontale con una tripartizione sottolineata da due corpi laterali avanzati timpanati e da un corpo centrale curvilineo, in cui si apre un bel portale affiancato da colonne e sovrastato da un balcone. Di fronte si sviluppava un ampio giardino all'italiana, di cui restano alcune palme e la vasca di una fontana circolare, mentre sul retro un vasto cortile ospitava gli ambienti destinati alle attività agricole.
I diversi proprietari che, dopo i Pollini, hanno abitato la villa, tra cui Francesco Zedda Piras, che in onore della consorte, la chiamò Villa Doloretta, hanno certamente modificato la disposizione interna originaria, di cui non sono rimaste testimonianze.
Acquisita dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dopo i lavori di restauro, dal 2007 è sede operativa della Soprintendenza per i beni archeologici per le province di Cagliari e Oristano.
Villa Pollini
Via Edward Jenner, 3
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