Al principio del secolo XIV, minacciata dall’ascesa aragonese nel Mar Mediterraneo, Pisa procedette ad erigere imponenti torri, allo scopo di consolidare la propria roccaforte nel sud della Sardegna.
Edificata nel 1322, quindi, a dispetto di false memorie storiografiche, più tarda rispetto a quelle di San Pancrazio e dell’Elefante, la Torre del Leone, erroneamente chiamata dell'Aquila, non fu mai completata.
Non molto elevata e dotata di mura non particolarmente robuste, a causa dei materiali impiegati nella sua costruzione, essa perdette assai presto la propria funzione difensiva del versante meridionale del Castello.
Nel corso del tempo divenne sede dell’amministratore generale del regno, magazzino di artiglieria e perfino osservatorio astronomico e geodetico.
Gravemente danneggiata da un incendio nel 1781, nel 1840 essa fu completamente inglobata nell’adiacente Palazzo Boyl.
La Torre del Leone, attualmente non visitabile, non ha comunque perso la sua funzione d’ingresso al Castello, sovrastando il Portico delle Grazie, suggestivo passaggio voltato a botte, situato tra le vie De Candia e Lamarmora.
Torre del Leone (o dell'Aquila)
Via De Candia
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