Al principio del secolo XIV, minacciata dall’ascesa aragonese nel Mar Mediterraneo, Pisa procedette ad erigere imponenti torri, allo scopo di consolidare la propria roccaforte nel sud della Sardegna. Progettate dall’architetto sardo Giovanni Capula, le torri di San Pancrazio e dell’Elefante furono lodate per la loro unicità, quando, nel 1535, Carlo V, il potente sovrano del Sacro Romano Impero, le annoverò tra le migliori opere militari dell’intera Europa.
Portata a compimento nel 1305, con le sue mura di spessi blocchi calcarei, le sue strette feritoie e le sue pesanti saracinesche, la Torre di San Pancrazio proteggeva il versante settentrionale del Castello; posta ad un centinaio di metri sopra il livello del mare, sviluppata su quattro livelli per un’altezza complessiva superiore ai trentasei metri, essa era inoltre un perfetto posto di avvistamento contro eventuali attacchi provenienti sia dal mare che dall’entroterra.
Persa l’originaria funzione di principale accesso al Castello, nel XVI secolo la torre fu adibita a carcere, dove i galeotti vivevano in condizioni disumane.
Sebbene oramai pressoché avulsa dalla piazza Indipendenza, la Torre di San Pancrazio è ancora una delle figure maggiormente riconoscibili nel profilo della città di Cagliari.
Riportata al suo aspetto originario, essa è oggi visitabile con accesso dall’adiacente Palazzo delle Seziate.
Torre di San Pancrazio
Piazza Indipendenza
La tua recensione sarà visibile dopo approvazione dalla redazione.
Per inserire una recensione devi essere un utente autenticato.
Esegui accesso con Social Login