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Chiesa dei Cappuccini di S. Antonio da Padova

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Chiesa dei Cappuccini di S. Antonio da Padova
Categoria/Sottocategoria
macrocategoria
orari
chiusura
Giorno/i di apertura
dalle
06:30 am
alle
12:00 pm
Giorno da
Giorno a
in data singola
No
chiusura
Giorno/i di apertura
dalle
04:00 pm
alle
08:00 pm
Giorno da
Giorno a
in data singola
No
Descrizione

Quello di Cagliari fu uno tra i primi conventi fondati dai Cappuccini in Sardegna: la prima pietra fu posta l'11 ottobre del 1591 e fu intitolato a sant'Antonio da Padova. A motivo della sua importanza e della sua antichità, veniva indicato anche come il "convento maggiore".

La facciata ha subito nel tempo diversi rimaneggiamenti. L'ultimo nel 1963, quando fu rivestita di pietra calcarea bianca e liscia. Nel contempo fu decorata con quattro piccoli mosaici di A. Gatto, raffiguranti: quello in alto, nel rosone, il Cristo Benedicente; nella lunetta centrale, Sant'Ignazio da Laconi; nelle due lunette laterali, San Francesco d'Assisi e Sant'Antonio da Padova, titolare della chiesa.

Varcata la soglia della chiesa, il visitatore rimane sorpreso dalla semplicità e modestia dell'edificio, che, fino al 1948 (l'anno della costruzione del piccolo Santuario che custodisce le spoglie mortali di Sant'Ignazio da Laconi), era ancor più piccolo perché mancava la navata di sinistra.

Indirizzo
Via Sant'Ignazio da Laconi, 94
Poligono GEO

Chiesa dei Cappuccini di S. Antonio da Padova

Chiesa dei Cappuccini di S. Antonio da Padova

Via Sant'Ignazio da Laconi, 94

Fascia età
Fuori Cagliari
No
Quartiere
usato per affollamento
No
da usare solo per eventi e percorsi
Off
peso
telefoni
Indirizzi email
cappuccini.cagliari@iol.it
Comune
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Chiesa dei Cappuccini di S. Antonio da Padova

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Centro della Cultura Contadina "Villa Muscas"

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Centro della Cultura Contadina "Villa Muscas"
Categoria/Sottocategoria
macrocategoria
orari
chiusura
Giorno/i di apertura
Descrizione
Temporaneamente chiuso
in data singola
No
Descrizione

Villa Muscas, Centro della Cultura Contadina, ospita un ricco museo e locali adibiti ad incontri e conferenze. Venne edificata a più riprese in periodi diversi con tecniche costruttive differenti, su un impianto di evidente impronta monastica.

La struttura conserva oggetti e macchinari legati al mondo rurale sardo, e si occupa della sua divulgazione attraverso manifestazioni che coinvolgono le persone in un percorso di conoscenza delle problematiche connesse alla produzione agraria.

Il percorso museale è sviluppato in tre livelli: cortile, chiostro, ambienti del primo piano. La Villa Muscas svolse un importante ruolo militare durante la seconda guerra mondiale, come ricovero per i feriti e come deposito di maschere a gas, munizioni e divise, e come foresteria. Tra il 1941 e il 1945 la scuola e la sua infrastruttura didattica ed amministrativa vennero spostate a Nurri e, nei locali lasciati vuoti, si trasferì il genio militare.

Attualmente un importante bassorilievo di Tilocca ricorda gli studenti caduti in guerra. Lungo tale lato della struttura si possono ancora vedere i fori di proiettile sopravvissuti alla ristrutturazione della facciata del frazionamento effettuato nel 1943.

Indirizzo
Via Sant'Alenixedda, 2
Poligono GEO

Centro della Cultura Contadina "Villa Muscas"

Centro della Cultura Contadina "Villa Muscas"

Via Sant'Alenixedda, 2

Fascia età
Fuori Cagliari
No
Quartiere
usato per affollamento
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da usare solo per eventi e percorsi
Off
peso
Indirizzi email
contatti@villamuscas.it
Comune
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Centro della Cultura Contadina "Villa Muscas"

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Cavità di Via Vittorio Veneto

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Cavità di Via Vittorio Veneto
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macrocategoria
orari
chiusura
Giorno/i di apertura
Descrizione
Temporaneamente chiuso.
in data singola
No
Descrizione

La cavità si apre in via Vittorio Veneto, di fronte al numero civico 40. Essa fu realizzata per estrarre materiale da costruzione e presenta una forma irregolare con un perimetro di circa 150 metri ed uno sviluppo interno di circa 600 metri quadri. Durante la fase di scavo nella roccia furono risparmiati, all’interno della Cavità, cinque tozzi pilastri a base quadrata al fine di conferire solidità alla volta ed evitare crolli. Cessata l'attività di cava seguì probabilmente quella di utilizzo come serbatoio d'acqua. Tale utilizzo, a giudizio del canonico Giovanni Spano, sarebbe iniziato in epoca cartaginese e proseguito in epoca romana. Nel 1943, durante il II Conflitto Mondiale, la cavità fu riutilizzata come rifugio contro i bombardamenti e fu anche realizzato un rudimentale impianto elettrico all'interno. Terminata la guerra, la grotta diede per qualche tempo precario asilo a quegli sfollati che, al loro rientro a Cagliari, avevano trovato le loro case distrutte dai bombardamenti.

E' opera degli ultimi decenni la sistemazione della via Vittorio Veneto e la demolizione di alcune fatiscenti abitazioni addossate al muro esterno della cavità.

Indirizzo
Via Vittorio Veneto, 40
Poligono GEO

Cavità di Via Vittorio Veneto

Cavità di Via Vittorio Veneto

Via Vittorio Veneto, 40

Fascia età
Fuori Cagliari
No
Quartiere
usato per affollamento
No
da usare solo per eventi e percorsi
On
Comune
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Cavità di Via Vittorio Veneto

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Cattedrale di Santa Maria e Torre Campanaria

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Cattedrale di Santa Maria e Torre Campanaria
Categoria/Sottocategoria
macrocategoria
prezzi
prezzo
€3.00
Descrizione
Torre campanaria
Descrizione
Per motivi di sicurezza, l'accesso alla torre è precluso ai bambini al di sotto dei 10 anni.
orari
chiusura
Giorno/i di apertura
dalle
09:00 am
alle
08:00 pm
Giorno da
Giorno a
in data singola
No
chiusura
Giorno/i di apertura
dalle
08:00 am
alle
01:00 pm
Giorno da
in data singola
No
chiusura
Giorno/i di apertura
dalle
04:30 pm
alle
08:30 pm
Giorno da
in data singola
No
chiusura
Giorno/i di apertura
dalle
01:00 pm
alle
04:00 pm
Giorno da
Giorno a
Descrizione
Torre Campanaria
in data singola
No
Descrizione

La Cattedrale di Santa Maria venne costruita in stile romanico nel XIII secolo ad opera dei Pisani. Divenne Cattedrale dopo la conquista e il successivo abbandono della precedente sede dell’Episcopio, Santa Igia, capitale del Giudicato di Cagliari.

Le uniche parti originali ancora visibili sono costituite dal campanile, dall'architrave decorato sopra la porta centrale e dai bracci del transetto con i portoni laterali, che risalgono però al secolo XIV. Tutto il resto è frutto dei vari restauri subiti dalla chiesa nel corso del tempo.
L’intervento di restauro avvenuto tra il 1699 e il 1704 ad opera dell’architetto Pietro Fossati, ricostruì interamente la facciata in stile barocco secondo il gusto dell’epoca. Un altro restauro avvenuto nei primi anni del Novecento ha buttato giù la facciata barocca alla ricerca dell' originale facciata romanica, che si credeva fosse ancora presente nello strato sottostante: non avendo trovato la facciata originale pisana, la chiesa rimase per tantissimi anni senza facciata e solo nel 1933 questa è stata completamente rifatta sull’esempio di Santa Maria dei Miracoli di Pisa.

Il campanile originale ricorda le torri difensive del quartiere e si slancia sul lato sinistro della facciata, decorato anch’esso da archetti pensili. Realizzato tra il 1254 e il 1274, la struttura in epoca medievale rivestì anche una funzione di avvistamento e di comunicazione con le altre torri del quartiere di Castello. All'interno ospita ben quattro campane, una delle quali è considerata la più grande dell'isola e una delle più antiche. Percorrendo i suoi 137 scalini è possibile ammirare dall'alto vedute mozzafiato del capoluogo.

Nel XIV secolo, venne aggiunto il transetto di cui ci restano i due portali laterali, che segnano il passaggio dallo stile romanico a quello gotico: ancora romanico quello settentrionale, già in stile gotico l'altro.

La cappella trecentesca a destra dell'altare è in stile gotico aragonese: al suo interno, il 15 agosto, viene esposta una sacra reliquia, ovvero una spina della corona di Gesù, donata da papa Clemente VII. Oggi è adornata da due bellissimi esempi di argenteria cinquecentesca, un altissimo candelabro e un tabernacolo a forma di tempio. È qui sepolto l'arcivescovo Ernesto Maria Piovella.
La cappella a sinistra dell'altare, invece, è pisana ed è dedicata al Sacro Cuore. 
A fianco ad essa è possibile ammirare il Mausoleo di Martino il Giovane, conquistatore aragonese della Sardegna. Il monumento è realizzato con i marmi intarsiati che caratterizzano l'interno della chiesa, di colore rosso, bianco e nero.
L'altare si trova su un presbiterio sopraelevato quadrangolare con cripta sottostante. 
Ai piedi del presbiterio è possibile notare quattro leoni che stringono diverse prede (un orso, un uomo, un drago, un toro): facevano parte inizialmente di quello che è considerato il gioiello della Cattedrale, ovvero il pulpito di Mastro Guglielmo. 
Oggi il pulpito è diviso in due parti e collocato ai lati del portone centrale di accesso: fu realizzato per il duomo di Pisa nel 1160 e donato a Cagliari nel 1312, quando ormai gli Aragonesi erano alle porte. Il dono, vero e proprio capolavoro di arte medievale, voleva rafforzare il legame tra Pisa e il Castello di Cagliari ed esprimere così l’importanza che la città aveva nella strategia commerciale della città toscana.
È interamente decorato con scene tratte dal Vangelo, ma i personaggi vestono abiti medievali; le scene rappresentate appaiono molto espressive, grazie alla tecnica scultorea di far sporgere i protagonisti dal fondo e di forare gli occhi dei personaggi. 
Ai lati opposti del presbiterio, due porte permettono di accedere alla cripta, fatta costruire da Monsignor Desquivel a partire dal 1618 per contenere i resti dei martiri ritrovati nelle necropoli di San Lucifero e San Saturno a Cagliari. 

Indirizzo
Piazza Palazzo
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Cattedrale di Santa Maria e Torre Campanaria

Cattedrale di Santa Maria e Torre Campanaria

Piazza Palazzo

Fascia età
Fuori Cagliari
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Quartiere
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cattedraledica@tiscali.it
Comune
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Cattedrale di Santa Maria e Torre Campanaria

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Castello di San Michele

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Castello di San Michele
macrocategoria
prezzi
prezzo
€6.00
Descrizione
Biglietto intero
prezzo
€3.00
Descrizione
Biglietto ridotto (studenti 6-26 anni - over 65, forze armate - gruppi di almeno 15 persone)
prezzo
€1.00
Descrizione
Biglietto ridotto scolaresche
Descrizione
Biglietto gratuito (bambini fino a 6 anni - persone con disabilità e loro accompagnatori - accompagnatori di gruppi - insegnanti con scolaresche)
prezzo
€8.00
Descrizione
Biglietto intero con visita guidata (interna ed esterna)
prezzo
€5.00
Descrizione
Biglietto ridotto con visita guidata (interna ed esterna) (studenti 6-26 anni - over 65, forze armate - gruppi di almeno 15 persone)
orari
chiusura
Giorno/i di apertura
dalle
10:00 am
alle
06:00 pm
Giorno da
Giorno a
in data singola
No
Descrizione

Nel 1327, poco dopo la conquista catalana di Cagliari, il castello fu concesso a Berengario Carroz. Successivamente alla caduta del Giudicato d’Arborea, la funzione difensiva diventò secondaria. Fu allora – nel periodo in cui era feudatario il conte Giacomo Carroz – che il castello diventò una delle più lussuose residenze della Sardegna.

L’ultima esponente della famiglia Carroz, che visse come castellana a San Michele, fu la sfortunata contessa Violante, la quale morì nel 1511 e il castello fu quindi incamerato tra i beni della Corona spagnola. Nel 1652 fu utilizzato come lazzaretto durante l’epidemia di peste.

Nel corso del 1700, prima con gli austriaci e poi con i Savoia, il castello iniziò una nuova fase di decadenza. Dal 1820 al 1848 diventò caserma degli invalidi; nel 1895 fu acquistato da un privato, Roberto di San Tommaso, che lo fece restaurare dall’architetto Dionigi Scano ed impiantò sul colle la pineta tuttora esistente.

Negli Anni Trenta il colle ed il castello diventarono di pertinenza militare, mentre nel 1966 iniziarono i lavori di scavo del castello diretti dall’architetto Renato Salinas, che tra l’altro portarono alla luce marmi e fregi provenienti dalla Basilica di San Saturno di Cagliari, riutilizzati dai Carroz per ripristinare le murature.

Nel 1990 si avviarono nuovi lavori di restauro del castello e di riassetto del colle. Oggi, a lavori ultimati, l’interno del castello offre uno spazio per mostre, conferenze ed altre iniziative culturali.

Indirizzo
Via Sirai - via Cinquini
Risorse multimediali
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/sites/default/files/file_img_cagliari/Parco_San_Michele2_d5.jpg
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Castello di San Michele

Castello di San Michele

Via Sirai - via Cinquini

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castellosanmichele@orientare.it
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Castello di San Michele

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CARTEC - Cava Arte Contemporanea

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CARTEC - Cava Arte Contemporanea
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Giorno/i di apertura
Descrizione
Temporaneamente chiuso
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Descrizione

La cavità sotterranea all'interno dei Giardini Pubblici è costituita da un insieme di ambienti molto ampi, comunicanti tra loro, che vennero realizzati durante il medioevo per estrarre blocchi di pietra da costruzione. Durante la Seconda Guerra Mondiale, venne adibita a rifugio antibombardamento.

Alla base del ripido costone roccioso che delimita il colle di Buoncammino, subito dietro la galleria Comunale d'Arte si apre l'ingresso di una grande ed antica cavità sotterranea che conduce fino ai Giardini Pubblici. Questa cava di pietra è stata utilizzata per diversi usi nel corso del tempo in particolare, durante la Seconda Guerra Mondiale, venne adibita a rifugio antibombardamento, realizzando dei muri di protezione e delle panche in muratura per accogliere i rifugiati. Al termine della guerra la cava fu ancora adoperata come abitazione da parte della popolazione che aveva avuto distrutta la propria casa in seguito ai bombardamenti, per poi diventare una discarica in cui, a distanza di tempo, si trovò di tutto: dal carro funebre dell'Ottocento alla Pietà di gesso del Ciusa. All'inizio del 2002 la cavità è stata ripulita e predisposta per un suo recupero alla fruizione pubblica. Al suo interno si possono ancora notare, sia sulle pareti che sul soffitto, i segni lasciati dagli attrezzi dei cavatori dell'epoca, e sono ancora ben visibili i resti dei fronti di cava dai quali venivano estratti i blocchi da costruzione; si possono osservare inoltre alcune scritte incise nelle pareti durante l'800. Nelle immediate adiacenze di questa cava, durante i lavori di sistemazione del piazzale, è stato riportato alla luce anche un pozzo, le cui caratteristiche ricordano, molto da vicino, quelle dei grandi pozzi di Castello, che è stato oggetto di una campagna di studio e rilevamento ad opera del Gruppo Speleo Archeologico Giovanni Spano. Scavato interamente nella roccia è profondo 62 metri e presenta una forma quadrangolare, con i lati di 2,80 m x 2,40 m all'imboccatura e di 2,80 m x 4,00 m al fondo.

Da diversi anni i Musei Civici portano avanti un progetto che intende ridisegnare la nuova geografia urbana, recuperando i luoghi della memoria e gli spazi simbolici che hanno segnato la storia della Città nell'ottica della valorizzazione e del consolidamento del dialogo tra la cittadinanza e il territorio.

CARTEƆ - Cava Arte Contemporanea - è un luogo dinamico, un'officina, un cantiere dedicato al contemporaneo che promuove significative ricuciture del tessuto urbano con inattese aperture ad analoghi contesti e scenari nazionali e internazionali.

Spazio creativo e laboratorio di idee, CARTEƆ è un luogo dove sperimentare un'integrazione di intenso impatto emotivo, tra gli ambienti secolari scavati dall'uomo e l'arte contemporanea, dove accorciando la distanza con il passato si può ritrovare il senso del nostro vivere.

CARTEƆ, con un programma di grandi mostre, inviterà un maestro dell'arte contemporanea, la cui ricerca abbia esplorato i temi del sottosuolo per interventi site-specific, progetti di arte pubblica e nuove residenze artistiche nell'ottica di far riemergere dal "sottosuolo" la natura più intima del territorio.
 

Indirizzo
Giardini Pubblici
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CARTEC - Cava Arte Contemporanea

CARTEC - Cava Arte Contemporanea

Giardini Pubblici

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CARTEC - Cava Arte Contemporanea

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Busto e Lapide Commemorativa di Giuseppe Peretti

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Busto e Lapide Commemorativa di Giuseppe Peretti
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Descrizione

Cagliari ha dato i natali, nel corso del tempo, a personaggi che si sono distinti in numerosi campi, da quello letterario a quello scientifico. Tra questi spicca la figura di Giuseppe Peretti, medico e politico, ricordato attraverso un busto e una lapide nella cittadella dei musei, la cui edificazione come polo culturale della città, fu voluto fortemente dall'illustre cagliaritano. Giuseppe Peretti nacque nel capoluogo e qui ricoprì per lungo tempo l'incarico di rettore dell'Università. Fu nominato anche preside della facoltà di Medicina ed eletto sindaco della città per un breve periodo. 

Indirizzo
Piazza Arsenale - Cittadella dei Musei
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Busto e Lapide Commemorativa di Giuseppe Peretti

Busto e Lapide Commemorativa di Giuseppe Peretti

Piazza Arsenale - Cittadella dei Musei

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Busto e Lapide Commemorativa di Giuseppe Peretti

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Busto di Patrizio Gennari

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Busto di Patrizio Gennari
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Patrizio Gennari, originario delle Marche, fu un importante scienziato e patriota italiano, protagonista del Risorgimento. Trasferitosi a Cagliari con la famiglia, ricoprì prestigiose cariche accademiche: direttore della scuola di Farmacia, preside della facoltà di matematica e infine rettore dell'ateneo cittadino. Volle fortemente la fondazione dell'Orto Botanico che inaugurò di persona il 15 novembre 1866. Fu riconosciuto dalla comunità scientifica il suo grande contributo anche nel campo della botanica e oggi la sua attività e il suo impegno sono ricordati attraverso un busto, collocato all'interno dell'Orto Botanico che sorse proprio grazie a lui. 

Indirizzo
Via Sant'Ignazio da Laconi - Orto Botanico (piazzetta centrale)
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Busto di Patrizio Gennari

Busto di Patrizio Gennari

Via Sant'Ignazio da Laconi - Orto Botanico (piazzetta centrale)

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Busto di Giuseppe Verdi

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Busto di Giuseppe Verdi
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Nel 1901, Cagliari era una città in grande sviluppo e percorsa da forti tensioni sociali. Dotata di spiccata sensibilità e di indubbia cultura musicale, essa fu profondamente colpita dalla scomparsa del grande compositore Giuseppe Verdi. Prese allora corpo tra alcuni cittadini l'idea di finanziare un'opera che ne celebrasse la figura e l'arte.
Alta circa 120 centimetri, la scultura forgiata dallo scultore cagliaritano Pippo Boero ritrae il Maestro a mezzo busto, austero e pensoso nel volto, incorniciato dall'inconfondibile barba e da un cappello a tese larghe.
Collocata su un alto e sobrio pilastro in pietra di Serrenti, recante semplicemente le scritte "Verdi" e "1901", la figura è adornata da una lira e da rami di quercia ed alloro, simboleggianti rispettivamente l'arte della Musica e la straordinaria perizia dell'autore di composizioni ineguagliabili quali l'Aida ed il Nabucco.

Indirizzo
Piazza Matteotti
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Busto di Giuseppe Verdi

Busto di Giuseppe Verdi

Piazza Matteotti

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Borgo Sant'Elia

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Borgo Sant'Elia
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Sant'Elia è uno dei quartieri di Cagliari e in origine era conosciuto come il borgo dei pescatori. Situato a ridosso di un'area, una volta paludosa, e vicino al faro omonimo comprende una fitta rete di stradine che si snodano tra le vecchie case, al centro del quale si trova una chiesa. Davanti al mare si apre un piazzale dove si erge il Lazzaretto. La struttura seicentesca in passato era utilizzata come ricovero e oggi invece è diventato un vivace centro culturale che ospita corsi, mostre d'arte e rassegne. 

Indirizzo
Quartiere Sant'Elia
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Borgo Sant'Elia

Borgo Sant'Elia

Quartiere Sant'Elia

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Borgo Sant'Elia

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