Il convento principale dei frati cappuccini sardi, luogo di residenza del Padre Provinciale, è costruito su un antico sito pagano sul colle di Buoncammino. Sotto il convento ci sono le famose grotte puniche trasformate dai romani in cave di pietra per costruire l’anfiteatro, al quale esse sono collegate da un cunicolo sotterraneo. Recenti ritrovamenti hanno messo in luce un graffito di eccezionale importanza per la presenza di martiri cristiani nelle grotte e per la datazione dell’evangelizzazione della Sardegna. Nel sec. XVII i frati cappuccini avevano adibito il convento a ospedale e seppellivano nelle grotte le vittime della peste. Il convento è quindi fondato sul luogo del sacrificio dei primi martiri cristiani e sui luoghi della carità eroica dei primi frati cappuccini. Il convento, chiamato anche Convento Maggiore fu realizzato l’11 ottobre del 1591. Un piccolo gruppo della riforma cappuccina nel 1525 giunse in Sardegna, con a capo il Padre Zefferino da Bergamo, mandato per fondare la Provincia Cappuccina di Sardegna. Il convento e la chiesa sono dedicati a Sant'Antonio di Padova. L’appellativo odierno di “Chiesa di Sant'Ignazio” è abbastanza recente, per la permanenza e la morte di fra’ Ignazio da Laconi (1701 - 1781) in questo convento; ma è soprattutto in seguito alla Beatificazione (1940) e la Santificazione (1951) di Sant'Ignazio che il convento viene familiarmente cosi chiamato dal popolo. Il convento nasce come luogo di preghiera e di penitenza, luogo di evangelizzazione, con i predicatori popolari, e di accoglienza dei poveri: i frati cappuccini servivano ogni giorno un piatto caldo, “la minestra del povero”, a tutti coloro che si presentavano alla porta del convento.
Convento di Sant'Ignazio
Viale S. Ignazio da Laconi, 94
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