Presso il Temporary Storing promossa dalla Fondazione Bartoli Felter verrà inaugurata la bi-personale "Late night confessions" delle artiste Laura Saddi e Francesca Randi a cura di Chiara Manca.
Ma tu chi sei che avanzando nel buio della notte
inciampi nei miei più segreti pensieri?
(William Shakespeare)
La netta distinzione fra giorno e notte, fra luce e ombre, reale e immaginario, tangibile e impalpabile, conscio e inconscio è il tema scelto da Francesca Randi e Laura Saddi per la realizzazione delle opere esposte nella bi-personale Late night confessions.
Il progetto fotografico di Francesca Randi, Violet Mary Hotel, dopo un’anteprima al Museo CaMuC di Ulassai, viene esposto interamente per la prima volta negli spazi della Fondazione Bartoli Felter di Cagliari.
Randi realizza 18 scatti, strutturati e composti secondo il suo peculiare modus operandi, unico nel panorama isolano, dove, come quasi sempre accade, le donne al centro della composizione, rappresentano non solo sè stesse, ma diventano metafora del dualismo interiore di ogni essere umano. Le ballerine ospiti del misterioso hotel, scoprono nella solitudine nuove profondità e conturbanti visioni di altre possibili componenti della loro intimità e fragilità.
Il progetto pittorico di Laura Saddi, Catigno, mostra al pubblico opere inedite, realizzate nell’ultimo anno appositamente per questa esposizione. La dicotomia, già citata, è palpabile nelle rappresentazioni di Saddi,
dove pensiero ed espressione sono il fulcro di ogni immagine. Le figure informi e ancora in divenire, attraverso un lento processo, per quanto apparentemente rigettanti, sono tutte portatrici di germogli di nuova vita, scoperta e rinascita.
Francesca Randi e Laura Saddi raccontano attraverso metafore e riferimenti (in questo specifico caso il Mito
di Inanna) la possibilità di scoprire sé stessi attraverso la contemplazione dell’opera d’arte, pittorica o fotografica. La ricerca di entrambe è tesa alla rivelazione della profondità dell’animo umano e di tutte le sfaccettature di cui è composto. La mostra, come l’arte, non offre risposte, ma si pone come spunto di dialogo e riflessione, personale e collettivo, citando Coelho con i suoi sortilegi, la notte è anche un cammino verso l’illuminazione.
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