Viaggio nei labirinti della mente e del cuore con i grandi capolavori della storia del teatro con un ricco cartellone che spazia da Shakespeare a Beckett, da Sofocle a Eduardo tra moderne riletture dei classici e testi contemporanei, accanto alle raffinate creazioni di importanti coreografi per la Stagione 2023-2024 de La Grande Prosa e Danza al Teatro Massimo di Cagliari organizzata dal CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna con il patrocinio e il sostegno del MiC/ Ministero della Cultura e della Regione Sardegna e con il patrocinio del Comune di Cagliari e il contributo della Fondazione di Sardegna.
Un'antica tragedia che si interroga sull'ironia del fato, rivive in “Edipo Re / Una favola nera”, uno spettacolo di Ferdinando Bruni e Francesco Frongia – per una rilettura contemporanea del mito, con Edoardo Barbone, Ferdinando Bruni, Mauro Lamantia e Valentino Mannias, impreziosita dai costumi “materici” di Antonio Marras (realizzati da Elena Rossi e Ortensia Mazzei) e dalle maschere di Elena Rossi, mentre la decorazione del mantello di Edipo è di Tonino Serra, con disegno luci di Nando Frigerio e sound design di Giuseppe Marzoli (produzione Teatro dell’Elfo). «Il nostro viaggio verso Tebe è un viaggio attraverso uno delle leggende più note che ci arrivano dal mondo remoto, eppure vicinissimo, della civiltà greca: l’Edipo Re» – spiegano Ferdinando Bruni e Francesco Frongia –. La trama è nota: il fanciullo, figlio di un re, abbandonato sui monti per un'infausta profezia, una volta cresciuto sconfigge la Sfinge e diventa sovrano di Tebe, quando la peste che colpisce la città fa riaffiorare episodi del passato e rivela le sue origini e le sue colpe. «Come tutto questo vada a finire, come il ‘vissero felici e contenti’ si ribalti in catastrofe è cosa piuttosto nota ed è fonte di ispirazione per innumerevoli variazioni che, dal capolavoro di Sofocle, arrivano fino al secolo appena concluso, passando per Seneca, Dryden e Lee, Thomas Mann, Hoffmansthal, Cocteau, Berkoff» – sottolineano Bruni e Frongia –. «Ed è quello che vogliamo raccontare nel nostro spettacolo, coniugando la tragedia con la fiaba».
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