Nel 1943, con l'Italia ancora in guerra al fianco della Germania nazista, la Sardegna e Cagliari divennero un rilevante obiettivo strategico per l'aviazione Alleata. Per le gravissime perdite materiali e soprattutto umane sopportate, il 12 maggio 1950 il Presidente della Repubblica Luigi Einaudi conferì alla città la medaglia d’oro al valore militare.
Ancora oggi, dai pochi filmati d'epoca, appare irreale lo scenario di morte e devastazione provocato dai bombardamenti in luoghi a noi familiari e cari.
Alle 12:55 di domenica 28 febbraio, ebbe inizio la terza e più sanguinosa delle incursioni su Cagliari. Nel corso di circa due ore, 85 aerei sganciarono 538 bombe per un ammontare di 123 tonnellate di esplosivo. Il Palazzo della Dogana e la Stazione delle Ferrovie dello Stato furono distrutti, gran parte della via Roma andò in rovina. Ormai inservibili a causa della mancanza di energia elettrica, le sirene non suonarono l'allarme e molte persone furono sorprese lontano dai rifugi: secondo le cifre ufficiali, ben 200 concittadini persero la vita, alcune centinaia d’altri furono feriti.
All’interno della stazione ferroviaria di Cagliari si trova la lapide celebrativa per i lavoratori deceduti. L'epigrafe commemorativa delle vittime recita:
A RICORDO DEL SACRIFICIO E MARTIRIO
DEI FERROVIERI DELLA SARDEGNA
CHE NELLE GUERRE E NEI BOMBARDAMENTI
FECERO OLOCAUSTO DELLA PROPRIA VITA
PERCHÉ LA PATRIA VIVESSE
Lapide Commemorativa dei Ferrovieri Caduti
Via Sassari, 7/A - Interno Stazione Ferroviaria
La tua recensione sarà visibile dopo approvazione dalla redazione.
Per inserire una recensione devi essere un utente autenticato.
Esegui accesso con Social Login