Nel 1943, con l'Italia ancora in guerra al fianco della Germania nazista, la Sardegna e Cagliari divennero un rilevante obiettivo strategico per l'aviazione Alleata. Per le gravissime perdite materiali e soprattutto umane sopportate, il 12 maggio 1950 il Presidente della Repubblica Luigi Einaudi conferì alla città la medaglia d’oro al valore militare.
Ancora oggi, dai pochi filmati d'epoca, appare irreale lo scenario di morte e devastazione provocato dai bombardamenti in luoghi a noi familiari e cari.
Mercoledì 17 Febbraio, Cagliari subì la prima, drammatica, incursione aerea. Nel pomeriggio, bombardieri americani sorvolarono il centro cittadino, sganciando a tappeto un gran numero di ordigni. Secondo il bollettino ufficiale 100 persone persero la vita, altre 255 rimasero ferite. A lasciare attonita la popolazione, quel giorno, fu soprattutto la crudele strage di inermi concittadini, che avevano sperato di trovare un rifugio inviolabile nella via S. Efisio, tra le chiese di Sant'Anna e di Santa Restituta.
L'epigrafe commemorativa delle vittime, posta dall'amministrazione civica in occasione del cinquantennale dell'eccidio:
NELLE PRIME ORE POMERIDIANE DEL 17 FEBBRAIO 1943 UNA SQUADRIGLIA AEREA IMPROVVISAMENTE ATTRAVERSANTE I SERENI CIELI DI CAGLIARI LANCIAVA SULLA INERME CITTÀ IL SUO MORTALE CARICO DI SPEZZONI SEMINANDO STRAGE IN UNA FOLLA INDIFESA CHE CERCAVA SCAMPO NELLA CRIPTA DI SANTA RESTITUTA CON INGENUA FIDUCIA ADIBITA A RIFUGIO.
A CINQUANT'ANNI DALL'EVENTO L'AMMINISTRAZIONE CIVICA INTERPRETE DEI SENTIMENTI DELLA CITTADINANZA DEL QUARTIERE DI STAMPACE DEI SUPERSTITI DEI PARENTI CUSTODI DEL RIMPIANTO E DI QUANTI ASPIRANO ALLA PACE E ALLA SCONFITTA DELL'ODIO POSE QUESTO RICORDO TESTIMONE DI PIETÀ E INVITO AL SUFFRAGIO.
Lapide Commemorativa 17 Febbraio 1943
Via Sant'Efisio, 18
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