La cavità si apre in via Vittorio Veneto, di fronte al numero civico 40. Essa fu realizzata per estrarre materiale da costruzione e presenta una forma irregolare con un perimetro di circa 150 metri ed uno sviluppo interno di circa 600 metri quadri. Durante la fase di scavo nella roccia furono risparmiati, all’interno della Cavità, cinque tozzi pilastri a base quadrata al fine di conferire solidità alla volta ed evitare crolli. Cessata l'attività di cava seguì probabilmente quella di utilizzo come serbatoio d'acqua. Tale utilizzo, a giudizio del canonico Giovanni Spano, sarebbe iniziato in epoca cartaginese e proseguito in epoca romana. Nel 1943, durante il II Conflitto Mondiale, la cavità fu riutilizzata come rifugio contro i bombardamenti e fu anche realizzato un rudimentale impianto elettrico all'interno. Terminata la guerra, la grotta diede per qualche tempo precario asilo a quegli sfollati che, al loro rientro a Cagliari, avevano trovato le loro case distrutte dai bombardamenti.
E' opera degli ultimi decenni la sistemazione della via Vittorio Veneto e la demolizione di alcune fatiscenti abitazioni addossate al muro esterno della cavità.
Cavità di Via Vittorio Veneto
Via Vittorio Veneto, 40
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