La Grande Prosa ritorna al Teatro Massimo di Cagliari per la stagione 2024/2025.
In cosa risiede l’attualità, del suo messaggio?
Cosa può dirci la filosofia del “ricchissimo” di Assisi, nella confusione della modernità affamata di senso, nelle promesse tradite del progresso?
Dopo il grande successo di Happy Next, Simone Cristicchi continua a stupire il pubblico teatrale con un nuovo progetto in solo che realizza con il Centro Teatrale Bresciano, dedicato questa volta a San Francesco.
Tra riflessioni, domande e canzoni inedite – che portano la firma dello stesso Cristicchi e della cantautrice Amara – l’artista romano indaga e racconta il “Santo di tutti”, che è stato innanzitutto un uomo in crisi, consumato dai dubbi, un laico che imparava facendo, si perfezionava incontrando, e il cui esempio riuscì ad attrarre una comunità, ma non senza destare sospetti di alcuni del popolo. Uno in particolare, Cencio, stracciaiolo girovago, inventore di una lingua solo sua, osservatore critico del viaggio di Francesco, interpretato dallo stesso Cristicchi.
Al centro di questo spettacolo, il labile confine tra follia e santità, tema cardine della vita personale e spirituale di Francesco. Ma anche la povertà, la ricerca della perfetta letizia, la spiritualità universale, l’utopia necessaria di una nuova umanità che riesca a vivere in armonia con il creato. Temi che nel frastuono della società in cui viviamo diventano ancora più urgenti e vividi.
Uno spettacolo ad alta intensità emotiva, che fa risuonare potenti in noi le domande più profonde e ci spinge a ricercarne una possibile risposta.
Quindici anni dopo il fortunato “L’impresario delle Smirne”, Roberto Valerio torna a misurarsi con Carlo Goldoni, con la sua versione de “Il Giuocatore”: uno spettacolo intrigante che oscilla tra commedia e dramma, con una modernità sconcertante. Questa commedia nera offre una visione graffiante dei vizi e delle ipocrisie umane, con un mix di leggerezza e profondità. Un’opera complessa e variegata che unisce l’arte antica di Goldoni al mondo contemporaneo, promettendo di divertire e di far riflettere il pubblico.
Attraverso l’uso del grecanico, lingua antica ma viva, lo spettacolo cerca di portare Edipo alla folla moderna, esplorando temi di lutto, colpa e ricerca di sé stesso. Edipo, accecato ma finalmente illuminato, si avventura nel buio in cerca della verità e della liberazione spirituale.
Di Alessandro Serra, liberamente ispirato alle opere di Sofocle, Euripide, Aristofane, Seneca e altre fonti per il racconto del mito.
Dopo il successo de Il Compleanno di Harold Pinter nella passata stagione, il grande regista tedesco Peter Stein dirige una straordinaria compagnia mettendo in scena Crisi di nervi, ovvero tre atti unici di Anton Čechov.
Gli atti unici del grande autore russo, ispirati alla commedia francese e al genere del vaudeville, sono stati rappresentati in tutto il mondo. Nelle tre opere esemplari che presentiamo, i personaggi di volta in volta si fanno prendere da crisi di nervi, si ammalano, sono preda di attacchi isterici o litigano in continuazione fra loro.
Ne L’Orso il protagonista quasi muore dalla rabbia, per un debito che non gli viene rimborsato da parte di una donna, che lui arriva a sfidare a duello, per finire in ginocchio a chiederle di diventare sua moglie.
Ne I Danni del Tabacco un presunto oratore deve tenere una conferenza sugli effetti negativi del tabacco, ma, tra starnuti e attacchi d’asma, confessa in realtà di voler mettere fine alla vita disastrosa che conduce come marito della propria moglie.
Ne La Domanda di Matrimonio il futuro sposo, per timidezza e altre difficoltà fisiche, non riesce a porre alla futura sposa la fatidica domanda, e anzi si mette a litigare con lei, che a sua volta gli ribatte a muso duro ed è preda di un attacco isterico quando lui cade svenuto per ipocondria.
Nuovo Teatro diretta da Marco Balsamo in coproduzione con Fondazione Teatro della Toscana
presentano Magnifica Presenza.
Dopo il successo di Mine Vaganti, Ferzan Ozpetek torna in Teatro con un nuovo adattamento scenico di uno dei suoi successi cinematografici.
Ferzan Ozpetek torna a teatro con il nuovo adattamento scenico di uno dei suoi successi cinematografici, Magnifica presenza. Il regista, tra i più amati del nostro cinema, prosegue così il percorso inaugurato con Mine vaganti, e fa rivivere in teatro uno dei suoi film cult portando con sé in questa avventura una compagnia di attori esplosivi: Serra Yilmaz, Tosca D’Aquino, Erik Tonelli, Toni Fornari, Luciano Scarpa, Tina Agrippino, Sara Bosi, Fabio Zarrella saranno i grandi protagonisti di questa commedia tra illusione e realtà, sogno e verità, amore e cinismo, cinema, teatro e incanto.
Arriva a Cagliari Ambra Angiolini con lo spettacolo che ha commosso migliaia di spettatori: Oliva Denaro.
Un romanzo di formazione che trasuda teatro. Una storia di coraggio, emancipazione e coscienza di sé. Una scrittura evocativa e profonda dove la voce della protagonista, delicata e rabbiosa, riesce a essere contemporaneamente racconto personale e collettivo. Una storia ‘al femminile singolare’ che si trasforma progressivamente e quasi eroicamente in un canto di libertà.
Neri Marcorè si confronta con Fabrizio De Andrè in uno spettacolo di teatro canzone che fa rivivere sul palcoscenico La buona novella, album pubblicato dall’autore nel 1969. Marcorè e il drammaturgo e regista Giorgio Gallione rinnovano il loro sodalizio artistico nel nome del grande cantautore genovese portando in scena il suo primo concept album, costruito quasi nella
forma di un’Opera da camera, composto per dar voce a molti personaggi. «Questo spettacolo è pensato come una Sacra Rappresentazione contemporanea che intreccia le canzoni di De André con i brani narrativi tratti dai Vangeli apocrifi cui lo stesso autore si è ispirato. Prosa e musica sono montati in una partitura coerente al percorso tracciato dall’autore nel disco. I
brani parlati sottolineano la forza evocativa e il valore delle canzoni originali, svelandone la fonte mitica e letteraria» scrive Gallione.
Il collettivo teatrale VicoQuartoMazzini – Premio Hystrio 2021 come migliore compagnia emergente – porta sul palcoscenico il romanzo che nel 2015 è valso il Premio Strega a Nicola Lagioia. Storia di due giovinezze, una famiglia, una città, delle colpe dei padri nascoste nella fiacchezza dei figli, di un mondo dove il denaro può aggiustare ogni cosa, o forse no. La morte misteriosa di una giovane donna scuote il microcosmo borghese e provinciale in cui vive la ricca famiglia della ragazza, ma questo racconto domestico, scena dopo scena, diventa la lente per esplorare le sorti del Paese dal Dopoguerra ad oggi. La storia della famiglia Salvemini, è una saga in cui le colpe dei padri si specchiano nelle debolezze dei figli, un bestiario che racconta della nostra incapacità di sopprimere l’istinto di prevaricazione e il nostro essere perennemente incatenati alle leggi della natura.
Paolo Genovese firma la sua prima regia teatrale portando in scena l’adattamento di Perfetti sconosciuti, una brillante commedia sull’amicizia, sull’amore e sul tradimento, che porterà quattro coppie di amici a confrontarsi e a scoprire di essere “perfetti sconosciuti”.
Regista, sceneggiatore e scrittore, Genovese è uno degli autori più amati del cinema italiano.
Dalla Francia agli Stati Uniti, dalla Russia alla Cina, Perfetti Sconosciuti ha conquistato il pubblico al cinema e arriva ora anche in teatro, continuando a svelare con intatta precisione la fragilità di rapporti e relazioni. Durante una “normale” cena, un gruppo di amici decide di fare un gioco della verità che consiste nel mettere i cellulari sul tavolo e condividere messaggi e telefonate. Questo però finirà per metterli l’uno a conoscenza dei segreti dell’altra, in un crescendo che trasforma l’esperimento scherzoso dell’inizio in un insospettabile gioco al massacro. Eva e Rocco, sposati da anni, ma in crisi, sono i due che decidono di organizzare una cena a casa loro, invitando alcuni loro amici di vecchia data.
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