Giuseppe Boy in dialogo con Martina Marongiu
Blu è il colore del mondo (edizioni Ensemble, Roma 2024) è una raccolta di poesie scritte nel corso degli ultimi dieci anni che parlano di una visione del mondo, osservato da una casa all’ultimo piano di un palazzo al centro della città. È una visione soggettiva, e perciò limitata, che suscita reazioni emotive e pensieri ingarbugliati, nell’impotenza di fare concretamente qualcosa per poter cambiare, in meglio, il mondo in cui si è nati, cresciuti ed invecchiati. Dalla necessità di mettere ordine ai pensieri e alle emozioni nasce la poesia, come se fosse l’unico strumento utile per poterlo affrontare, quel mondo, e per non esserne sopraffatti.
Giuseppe Boy (Cagliari, 1959) Attore, spazia fin dagli anni ottanta dal teatro alla musica, dalla poesia al cinema, che in questi ultimi anni è diventata la sua attività più importante, partecipando a diversi cortometraggi, film e serie tv, lavorando con registi come Stefano Sollima, Laura Bispuri, Gianfranco Cabiddu, Enrico Maria Artale e altri. Ha realizzato, nel corso di venticinque anni di attività sulla messa in scena della poesia, laboratori pedagogici, lavori teatrali basati sulla poesia e sulla vita dei poeti, spettacoli di letture e performances di intrattenimento poetico e spettacoli domestici per la divulgazione della poesia, oltre a video poesie e recital-concerti con musicisti, con cui ha fondato il gruppo I Begli Elementi attualmente in piena attività. Ha pubblicato tre raccolte di poesie: Autoritratto di un uomo palloso (autoproduzione 2010) Ho ancora tutta la vita da rimettere a posto (ed. Cenacolo di Ares, 2012) e Sisifo Invecchiato (ed. Cenacolo di Ares, 2015)
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