Rassegna Questioni di stile - Vizita

“Vizita” racconta l'apparizione di una creatura alata che suscita stupore e inquietudine tra gli abitanti di un villaggio, dove sono ancora vividi i ricordi di una guerra: l'Angelo caduto dal cielo porta con sé l'immagine di un mondo dove non si nasce né si muore, e non esistono né odio né dolore. Il Prete, appassionato di ornitologia, gli spara scambiandolo per un uccello, da aggiungere alla sua collezione di volatili impagliati ma, resosi conto dell'errore, accoglie nella sua casa e presta le prime cure al giovane di straordinaria bellezza e dai tratti delicati, quasi femminei, secondo l'iconografia della pittura italiana. Il misterioso ospite risveglia la curiosità, iniziano a circolare strane voci e la sua amicizia con la gentile e timida Delia infastidisce la Governante, il Medico lo considera un folle, un “caso” clinico e la Signora, colpita dal suo talento per la musica, vorrebbe farne una stella del mondo dello spettacolo, un “virtuoso” del violino da cui trae melodie celestiali. La gente mormora, si interroga sull'identità e sulle intenzioni dello “straniero”, soltanto il Prete e il Matto del paese credono alla sua natura angelica, gli altri lo considerano un mitomane o un impostore, guardano con sospetto la sua “gobba”, ovvero il rigonfiamento formato dalle ali nascoste sotto la giacca, il Militare lo mette in guardia e il ricco Possidente lo diffida dall'invadere la sua terra e dall'instillare strane idee nella mente del Contadino. Insomma la comunità, già segnata dai disastri del conflitto, dopo la sorpresa iniziale, reagisce negativamente alla presenza di quell'individuo stravagante, manifestando una crescente ostilità e l'Angelo a sua volta viene contaminato dall'atmosfera avvelenata, sente su di sé il peso della cattiveria umana.