Ispirato a Blue, ultimo film autobiografico di Derek Jarman, Fuck me blind è un duo in cui i performer condividono lo stesso pivot point. Nel film girato prima della sua morte, data da complicanze da AIDS, il regista si fa carico della sua fine imminente come rivendicazione attiva della sua intera esistenza.
Attraverso l’utilizzo del blu di Yves Klein Jarman trova un modo per rendere il suo corpo, diventato invisibile agli occhi di una società puritana, una porta dove l’infinito diventa tangibile. Il colore monocratico diventa l’input per iniziare una ricerca tangibile del corpo in continua rotazione verso l’infinito. I danzatori tracciano una vera e propria mappa nello spazio attuando tra di loro dinamiche di attrazione e repulsione: Eros e Thanatos diventano il principio del movimento, la forza centrifuga e centripeta come pulsione sessuale e mortale.
I due corpi danzanti e siero – discordanti utilizzano codici estetici che fanno richiamo ad una nuova danza omo – folkloristica mettendo in atto la stessa rivendicazione dell’esistere del regista.
Seguendo gli stessi strumenti non narrativi del film, Fuck me blind vuole creare un’esperienza ipnotica sullo sfondo di un paesaggio omoerotico.
Nel film di Jarman il blu si fa corpo, in Fuck me blind il corpo danzante si fa blu.
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