Un affresco inedito di un mondo sonoro tra acustico ed elettronico al confine tra passato e futuro dove il pianoforte, clarinetto basso, il sax soprano, chlumelau, dialogano in tempo reale con l’elettronica dal vivo.
Un paesaggio sonoro dove droni e samples disegnano una musica senza confini delay, harmonizers, loopers e sintetizzatori.
Questa dimensione assume una forza e fascino mistico, dove sia Eri Yamamoto che Enzo Favata compongono e suonano insieme ai cloni di se stessi in tempo reale, realizzando una sofisticata interazione elettronica con ripetizioni che vengono registrate direttamente dal vivo, un brillante effetto che in certi momenti genera un ascolto di cinque sei strumenti in contemporanea.
Nello spettacolo sono molteplici le citazioni degli stili che hanno saputo ispirare la creatività dei due msuicisti .
Il risultato è una cascata di sonorità che intriga l’ascoltatore, improvvisazioni, temi con riferimenti al jazz, musica elettronica, world music, musica classica, alla musica sacra ed suoni cosmici, un sound che rapisce l’ascolto ed ancora una volta è capace di generare emozioni uniche in un viaggio sonoro senza confini, una colonna sonora di un film senza immagini, nel quale prendono forma paesaggi arcaici, suoni dimenticati e melodie del futuro, nuova e preistorica sacralità, rivelando allo spettatore un’originale geografia sonora della Terra vista dal cosmo “ dove tutto è più piccolo e più unito”
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