Attualmente il pozzo non è più visibile dai passanti poiché nella prima metà del 1800, al fine di dare un'adeguata sistemazione alla piazza, che costituisce uno dei principali ingressi di Castello, l'imboccatura del pozzo fu abbassata al di sotto del piano stradale e vennero trasferiti nel sottosuolo tutti i servizi utili, come la noria per attingere l'acqua ed i ricoveri per gli animali ad essa addetti. Venne quindi realizzata anche una galleria, scavata nella roccia e con la volta in muratura, per consentire l'accesso al pozzo ed il transito degli animali fino alla noria.
Il pozzo è ancora accessibile tramite questa galleria, il cui ingresso è posto in prossimità del vecchio Museo Archeologico Nazionale. Al visitatore che vi accede si presenta subito, sulla sinistra, un ampliamento voltato con un pilastro centrale che doveva servire come alloggio per gli animali della noria, come è testimoniato dalla presenza di anelli di ferro nelle pareti e di un abbeveratoio, quest'ultimo probabilmente realizzato riutilizzando un antico sarcofago romano.
Da qui si sviluppa la galleria, lunga circa 30 metri, che conduce fino al pozzo; questo si presenta coperto da una volta in mattoni, munita di due aperture per il funzionamento della noria, della quale rimangono ora solo poche tracce. Il pozzo presenta una forma quadrata con i lati di 6 m per 6 m nella parte alta e di 4 m per 5 m nella parte più profonda, e giunge fino alla profondità di 77 metri, dove incontra la falda acquifera, che scende in profondità di ulteriori 11 metri.
Pozzo di San Pancrazio
Piazza Indipendenza
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